Questo storico centro medioevale arroccato su uno spuntone di roccia, a picco sul Tevere, trae origine da insediamenti etruschi in contatto con l’antica Orvieto. In epoca romana era l’antica città di Veascium, dove, secondo Diodoro di Sicilia, i Galli, capeggiati da Brenno, furono battuti da Furio Camillo sette mesi dopo la battaglia del fiume Allia, il 16 luglio del 364 dalla fondazione di Roma (390 anni a.C.). Molte sono le testimonianze archeologiche, siti e necropoli, in particolare nell’area di Scoppieto, ma anche a Le Macee e a Civitella del Lago. All’ingresso del paese, è ancora visibile il basamento della statua del dio Tiberino (da Tiber, Tevere).
Un po’ di storia, nel cuore dell’Umbria
La continuità dell’occupazione romana e imperiale del sito di Scoppieto è testimoniata dal ritrovamento di monete degli imperatori da Augusto fino a Teodosio I. Secondo la tradizione, si deve l’insediamento medievale a Ugolino di Biscaglia, sceso in Italia al seguito di Carlo Magno, dal 757 all’809, da cui ottiene in dono un vecchio Castello intorno al quale viene edificato il borgo di Baschi. Si rivelò un punto strategico, tra Todi e Orvieto, per il controllo della navigazione sul fiume Tevere.
La storia del Castello
Il nome Baschi deriva dal latino “vasculum”, conca, bacino: l’origine si rifa alla particolare configurazione dell’area fluviale, con numerosi avvallamenti e conche. L’antica Vaescium divenne nel Medioevo un complesso fortificato appartenente a una potente famiglia, che dà il nome al paese, che possedeva castelli e proprietà dal Tirreno, in Toscana, fino al Mar Adriatico, nelle Marche e in Abruzzo. Nel 1382 il castello passò dal controllo di Orvieto alla Repubblica di Siena, che ne potenziò la struttura difensiva costruendo una nuova rocca e trasformandolo in un importante polo fortificato presso i confini meridionali dello Stato. Raggiunse il massimo splendore alla fine del ‘500, divenendo un piccolo centro rinascimentale. Nel 1860 con Orvieto e Todi votò l’annessione al nuovo Stato Italiano.
Il centro medievale e gli edifici più belli
Il territorio attuale è costituito da Baschi e dalle frazioni di Acqualoreto, Baschi Scalo, Cerreto, Civitella del Lago, Collelungo, Morre, Morruzze, Scoppieto e Vagli. Il suo centro medievale è chiamato “i buchi”, per la particolare dimensione minuta delle case, dei vicoli, delle porte e delle finestre. Non mancano le bellezze architettoniche, come la Chiesa di San Nicolò, la chiesa di San Rocco e il Santuario della Pasquarella. La Chiesa di San Rocco è edificata con la facciata rivolta verso il centro del paese, perché il Santo proteggesse gli abitanti dalla peste. La Chiesa di San Nicolò fu invece progettata dell’architetto Ippolito Scalza, in pietra arenaria locale. Conserva oltre alle reliquie del Santo anche un pregevole trittico di Giovanni di Paolo (1440) e un organo settecentesco con 1700 canne sopra l’entrata principale.
Il palazzo municipale
Costruito su un impianto medievale del 1200 con inserimenti rinascimentali. Suggestiva la sala consiliare, con gli stipiti originali e il cui focolare originale trovasi nel palazzo Ciuffelli di Todi. Nei sotterranei del Palazzo Municipale è allestito l’Antiquarium, un’esposizione didattica permanente di ceramica e terracotta. È qui conservata una famosa opera, la Marroca, di provenienza sconosciuta: un mascherone rinascimentale, scolpito in arenaria, originariamente utilizzato per decorare una bocca di fontana.
Palazzo degli Atti
Sito a Civitella del lago, ingloba una delle due entrate al borgo medievale. Ampi saloni e scalinate monumentali lo rendono degno di ospitare sempre più frequentemente convegni e avvenimenti culturali. Da notare l’Arco di Diomede, caratteristica entrata ad un cortile medievale, sormontato dallo stemma della famiglia degli Atti, con riferimenti medicei ed il volto del cosidetto Diomede che aveva la sua residenza in questa parte del borgo.
Nei dintorni: l’area archeologica di Scoppieto
Una scoperta recente nei pressi di Scoppieto è stato questo vasto insediamento della prima età imperiale romana. Un complesso produttivo in cui venivano prodotti piatti in ceramica, ciotole, tazze e altri accessori da tavola. Curioso il fatto che, come si fa ancora oggi, il nome delle fabbriche veniva impresso sul fondo del piatto. Il sito fu qui collocato per l’ampia disponibilità di argilla, oltre che di legname e acqua necessari per costruire una fornace.
Trekking e escursioni
Siamo all’interno del Parco Naturale del Tevere e non mancano le opportunità di attività all’aria aperta e luoghi da esplorare. Sul Lago di Corbara e lungo le Gole del Forello, numerosi sono i percorsi e le attività sportive in acqua, come canoa e torrentismo, ma anche, per i più avventurosi, trekking ed escursioni speleologiche.
L‘Eremo della Pasquarella, situato a 13 km dal Baschi sulla SS 448, è incastonato tra rocce e fitta vegetazione nella gola del Forello, divenuto nel tempo un notevole centro escursionistico. Costruito nell’XI secolo, il nome “Pasquarella” deriva dalla sua associazione con l’Epifania, considerata una “piccola Pasqua” dell’anno. Leggende narrano che la Madonna ritornava sempre sul greto del fosso nonostante fosse portata più volte nella chiesa parrocchiale dagli abitanti di Acqualoreto. Nel 1873, Don Giuseppe Bernardi riuscì a riaccendere la devozione per la Madonna della Pasquarella, e nel 1880 riedificò il sacro edificio. Secondo il libro sulla sua storia scritto da Don Bernardi, si narra di un fenomeno miracoloso: il sudore della Madonna e del Bambino, ripetutosi più volte tra il 1890 e il 1900, sempre il giorno dell’Epifania.