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Nel cuore della Maremma, un minuscolo borgo medievale che vi farà innamorare

Nel cuore della Maremma, un minuscolo borgo medievale che vi farà innamorare
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Un piccolissimo borgo immerso nella Maremma Toscana, una micro perla medievale, tipica sia per la struttura che per la posizione strategica, posto su un’altura che verso est scende ripidamente verso la Valle dell’Ombrone. Antico castello degli Aldobrandeschi di Sovana, citato anche nell’XI canto del Purgatorio di Dante, passò in seguito sotto la signoria dei Tolomei,…


Un piccolissimo borgo immerso nella Maremma Toscana, una micro perla medievale, tipica sia per la struttura che per la posizione strategica, posto su un’altura che verso est scende ripidamente verso la Valle dell’Ombrone. Antico castello degli Aldobrandeschi di Sovana, citato anche nell’XI canto del Purgatorio di Dante, passò in seguito sotto la signoria dei Tolomei, che tenevano molto alla conquista di questa terra ricca e particolarmente fertile. Dopo un periodo di guerre e sofferenze, Campagnatico ha potuto godere dei benefici e della rinascita a seguito della bonifica che fu commissionata dal Granduca Leopoldo II, che risanarono le campagne di questo tratto di Maremma Toscana.

Cosa vedere

Nel piccolo paese medievale di Campagnatico, le attrazioni non sono molte ma vale la pena di visitarlo per i punti di interesse che racchiude e per la piacevolezza dei momenti di relax nei ristoranti del centro.

Notevoli anche i sistemi di difesa dei vari borghi presenti nel territorio di Campagnatico, a partire dalle mura della stessa Campagnatico e da quelle di Montorsaio, fino ad arrivare alla Rocca Aldobrandesca, al Cassero Senese e alle affascinanti Colonne della Sabatina, un antico castello medievale un tempo tra i possedimenti dell’Abbazia di San Galgano.

La Chiesa di San Giovanni Battista e i suoi affreschi

Nella Chiesa di San Giovanni Battista, ci troveremo davanti a un interessante ciclo di affreschi. La pieve si trova sui resti dell’antica rocca difensiva, la cui torre fu trasformata in campanile. Questa è la chiesa che si trova nel punto più alto del centro urbano. La struttura è risalente al XIII secolo e allo stile romanico fanno da contrappunto elementi e sfaccettature che lo avvicinano al gotico, con influenze della scuola pisana. Tra le opere qui conservate, è presente una tela del XIII secolo di Guido di Graziano, che ritrae la Madonna col Bambino riprendendo lo stile di Duccio Buoninsegna. Troviamo anche un ciborio ligneo con sportelli dipinti del XVI secolo, oltre ad alcuni affreschi di Cristoforo di Bindoccio, raffiguranti le Storie della Vergine. Questi ultimi erano originari della pieve di Santa Maria delle Grazie, sempre a Campagnatico, risalenti alla fine del Trecento. Le altre due chiese sono quella di Chiesa di Santa Maria della Misericordia e infine l’ex chiesa, oggi teatro, di Sant’Antonio Abate, di impianto romanico.

Ex-chiesa di Sant’Antonio a Campagnatico, uno dei luoghi di culto storici del borgo maremmano

L’ex chiesa di Sant’Antonio risale al XII secolo. Alla fine dell’800, l’Accademia dei Perseveranti di Campagnatico iniziò la costruzione del teatro utilizzando la chiesa, che nel frattempo era stata sconsacrata. Riutilizzato come deposito di grano durante la prima guerra mondiale, quando le attività teatrali si interruppero, la struttura subì dei danni strutturali, poi recuperati grazie ai lavori di restauro che avvennero solo nel secondo dopoguerra, per opera di Silvio Rossi, erede della famiglia che promosse la costruzione del teatro originario. L’edificio conserva la facciata romanica a conci di pietra a vista con la parte inferiore scandita da tre a tutto sesto con portale al centro architravato. Essa ha tuttavia subito alcune trasformazioni, quali l’apertura di due porte ai lati del portale centrale e della finestra soprastante, in luogo dell’originario rosone.

L’interno ad aula ha tre campate coperte a travi di legno, mentre il vano absidale è coperto da una volta a botte. L’edificio conserva una serie di affreschi frammentari, scoperti nel 1987 e restaurati recentemente, in cui si riconoscono figure di Santi, fra cui Sant’Antonio. Le opere sono riferibili ad un pittore di scuola senese e databili tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV.

I dintorni e il paesaggio

Attorno al territorio di Campagnatico si apre un affaccio su dolci colline coltivate a vigneti e oliveti, punteggiati da una ricca campagna mediterranea. Anche i borghi vicini, come Montorsaio, sono delle piccole perle medievali che di certo completeranno e arricchiranno il viaggio. Immerso nella Maremma, è circondato dai territori attorno al monte Amiata, su cui spiccano i borghi di Castel del Piano e Santa Fiora. Da Campagnatico è possibile raggiungere anche il cuore della Maremma, ricco di tesori nascosti come Magliano in Toscana e il suo vicino albero monumentale, l’Olivo della Strega. Secondo la tradizione, l’albero sorge proprio nel luogo in cui, in epoca medievale, si riunivano le donne accusate di stregoneria. Da esplorare anche Scansano, organizzando passeggiate e visite guidate tra le bellezze ambientali e naturalistiche che lo circondano, fino alle suggestive e ultra note terme di Saturnia.

Oasi Faunistica di Monte Leoni, un viaggio fra le bellezze naturali del territorio di Roccastrada

L’Oasi Faunistica Monte Leoni, che interessa i tre comuni di Roccastrada, Grosseto e Campagnatico, è una zona che ospita numerose specie animali e dove si posso incontrare altrettante varietà di flora.  La vegetazione si presenta con alberi e arbusti a foglie coriacee sempreverdi, sugherete di notevole interesse forestale, castagneti e con un fitto sottobosco che favorisce la crescita di funghi e piante come la pagna, l’edera, l’ipocisto, il pungitopo, la ginestra. Un paesaggio variegato e ricco di fauna. Non è raro qui incontrare il Gatto selvatico.

I piaceri a tavola, in questo piccolo borgo toscano

La cucina maremmana è una cucina semplice, fatta con pochi ingredienti ma che non rinunciano al gusto più prelibato. Cacciagione, salumi e formaggi tipici della zona, tortelli maremmani qui cucinati con un leggero aroma di spezie e erbe e arricchiti di ricotta. Il secondo piatto più amato in assoluto è il cinghiale alla maremmana, una prelibatezza che in queste zone è cucinato in modo così speciale che non vedrete l’ora di tornarci e tornarci ancora.