Il sipario si è alzato sulla 75esima edizione del Festival di Sanremo, un evento che ogni anno tiene incollati milioni di spettatori alla tv, pronti a scoprire le performance e gli outfit dei protagonisti in gara. Sul palco dell’Ariston, il ritorno di Carlo Conti alla conduzione ha aggiunto un tocco di tradizione a una kermesse che, tra innovazione e sorprese, non smette mai di stupire.
Tra gli artisti più attesi di questa edizione, spicca il debutto di Tony Effe, l’ex frontman della Dark Polo Gang che ha scelto di rendere omaggio alla sua romanità con il brano Damme ‘na mano. Ma se la canzone ha subito catturato l’attenzione, a lasciare il pubblico senza fiato è stato il suo cambio di immagine radicale: niente tatuaggi, pelle impeccabile e un look total white firmato Gucci, in perfetto stile old money.
Dopo aver sfilato sul green carpet con una maxi pelliccia e il petto nudo, per la prima serata del Festival Tony ha stupito con un’eleganza sofisticata e lussuosa. Capelli tirati all’indietro, sguardo magnetico e una pelle di porcellana, il tutto incorniciato da uno smoking bianco doppiopetto, cravatta in tinta e guanti di pelle bordeaux. Un dettaglio inaspettato? I tatuaggi, spariti nel nulla. Il risultato? Un fascino senza tempo, reso ancora più prezioso dal luccichio degli splendidi gioielli Tiffany & Co..
Tony dice addio ai suoi tatuaggi (temporaneamente)
Tony Effe non è solo uno dei più amati cantanti del genere Trap italiano, ma anche un personaggio che ha fatto del suo stile audace un vero marchio di fabbrica. I suoi tatuaggi, che ricoprono viso, collo e corpo, sono parte integrante della sua immagine e sono amatissimi dalle sue fan. La ragnatela sul collo, il lettering sul viso, i simboli dark che raccontano la sua storia: ogni disegno rappresenta un pezzo del puzzle che ha costruito il suo personaggio. Eppure, per il suo debutto a Sanremo, ha scelto di presentarsi in una versione completamente inedita, lasciando tutti senza parole.
La sua pelle, perfettamente candida e levigata, ha enfatizzato la perfezione del suo elegantissimo completo bianco Gucci. Il total white, simbolo di classe e raffinatezza, si sposava perfettamente con l’effetto etereo della sua pelle. Ma a rendere il tutto ancora più sontuoso sono stati i gioielli di Tiffany & Co., che aggiungevano un tocco di brillantezza e lusso al suo look già impeccabile. Un’evoluzione di stile studiata nei minimi dettagli, che ha segnato una delle trasformazioni più riuscite della serata.
Come ha fatto Tony Effe a cancellare i suoi tatuaggi a Sanremo?
Ovviamente, la trasformazione di Tony Effe non è stata definitiva: si tratta di un’abile illusione ottenuta con il make-up. Esistono correttori estremamente coprenti, utilizzati spesso nei set cinematografici e negli shooting di moda, capaci di neutralizzare anche l’inchiostro più intenso.
Per ottenere un risultato così perfetto, la pelle deve essere preparata con un’ottima idratazione, evitando l’effetto secco che potrebbe compromettere la resa del trucco. Successivamente, un primer levigante aiuta a creare una base uniforme, mentre i correttori colorati neutralizzano i toni del tatuaggio prima di essere coperti dal fondotinta ad alta coprenza. Infine, un velo di cipria fissante garantisce una tenuta impeccabile sotto i riflettori.
Tony Effe non è il primo artista a scegliere questa soluzione per un cambio di immagine temporaneo, lo aveva già fatto il suo antagonista Fedez e ancora prima, il compianto Zombie Boy (Rick Genest), famoso per i tatuaggi a forma di scheletro su tutto il corpo, che aveva stupito i fan con una versione “senza inchiostro” per una campagna di make-up.
L’esperimento di Tony è stato un successo: il make-up ha resistito perfettamente alla performance e ai riflettori, lasciando spazio solo alla sua voce e alla sua eleganza. La scelta di apparire senza tatuaggi a Sanremo non ha fatto altro che esaltare la sua versatilità e il suo lato più sofisticato, regalando al pubblico una nuova versione di sé che nessuno si aspettava.
Tony Effe ha dimostrato che il lusso old money e il rap possono fondersi alla perfezione, riscrivendo le regole dello stile senza perdere la propria identità. Un colpo di scena riuscitissimo, che ha già fatto la storia di questo Festival.