Visitare questo borgo medievale a primavera è davvero un’occasione per vivere una giornata indimenticabile, da aggiungere magari come tappa di un viaggio che tocchi la città di Verona e i suoi dintorni o il Lago di Garda. È una vera e propria “città d’arte”, tra Lombardia e Veneto, che racchiude tesori architettonici unici in un paesaggio immerso tra le colline moreniche, lungo il corso del fiume Mincio. Confina con alcuni comuni del lago di Garda, come Peschiera e Castelnuovo, mentre sul versante veneto è vicinissimo a Villafranca e Sommacampagna.
Un luogo romantico tra terra, acqua e giardini in fiore (tra i più belli d’Europa)
Edificato, insieme alla frazione di Borghetto (uno dei Borghi più belli d’Italia) nei pressi di un antico guado, si colloca nel punto d’incontro tra terra e acqua, sul corso del fiume Mincio. I primi insediamenti furono proprio all’interno delle isole che spartivano il corso del fiume: qui già nell’età del bronzo sorgeva un grande villaggio. Fu poi abitato dai Galli che invasero la Pianura Padana fra il VI e il V secolo avanti Cristo, e durante la dominazione romana furono realizzate le strade che collegavano il guado del fiume con le vie consolari (Postumia, Gallica e Claudia Augusta). Passato poi alla dominazione longobarda, in questi luoghi si svolsero numerosi eventi bellici durante il risorgimento e la costituzione del regno d’Italia.
Valeggio sul Mincio è una piccola cittadina, meta perfetta per un weekend tra storia, natura e sapori. Si respira un’atmosfera tranquilla e sospesa nel tempo, dove le tradizioni si conservano ancora intatte, mentre nei suoi luoghi più iconici si coltiva sempre di più la bellezza. Una meta perfetta se si è in due, perché non mancano scorci suggestivi e romantici, tra mulini, edifici antichi e le calme acque del fiume Mincio.
Il Borghetto medievale e le sue straordinarie bellezze
La frazione di Borghetto è un piccolo e grazioso borgo, collegato alla cittadina di Valeggio da un breve percorso a piedi. Sorto in epoca medievale, la sua posizione strategica al guado del fiume lo ha reso oggetto di contesa tra famiglie nobili protagoniste della storia d’Italia al tempo dei Comuni, come i Gonzaga, Scaligeri, Visconti, con periodi di influenza austriaca e napoleonica. Questo piccolo villaggio deve il suo fascino al rapporto armonico tra storia e natura, rimasto intatto nei secoli. Il piccolo borgo medievale è caratterizzato dalle ruote dei mulini ad acqua ed è sovrastato dai due monumenti principali, la rocca del Ponte Visconteo e il Castello Scaligero, che fanno da cornice a questo piccolo agglomerato urbano tra terra e acqua.
Il Castello Scaligero, l’imponente fortificazione medievale con il suo immancabile fantasma
Con una piacevole passeggiata tra eleganti ville in stile liberty si raggiunge il castello simbolo di Valeggio, il Castello Scaligero, che domina dall’alto tutta la valle del Mincio. Un’imponente fortificazione medievale del XIV secolo. Dell’originale impianto resta la Torre Tonda, singolare costruzione a ferro di cavallo del X secolo che insieme ad altre tre formava una fortificazione trapezoidale, per adeguarsi alla morfologia del territorio. La parte attualmente visitabile era originariamente chiamata la “Rocca” e ad essa si accedeva tramite due ponti levatoi. Un terzo ponte, l’unico tuttora esistente, immetteva nella parte più ampia del complesso, chiamata “Castello”, di cui rimangono solo i ruderi delle mura perimetrali. Non c’è castello senza leggenda, e anche questo ha la sua: si narra che il castellano, brutalmente ucciso per accusa di tradimento, torni ogni notte in cui ricorre la sua esecuzione, l’8 gennaio, tra le mura del castello alla ricerca della sua spada spezzata…
Il Ponte-Fortezza Visconteo e la festa del Nodo d’Amore
Si tratta di un ponte-fortezza, fatto costruire nel 1393 da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, lungo circa 650 metri e largo 25, su cui ogni anno, il terzo martedì di giugno, si celebra la Festa del Nodo d’Amore. Nome romantico per festeggiare il tipico tortellino, con una festa lungo tutto il ponte che attira migliaia di persone, tra cittadini e turisti. Una struttura unica che è al contempo diga e fortezza, per rendere invalicabile il confine a nord, e difendere così la città di Verona.
Una sontuosa villa veneta con un tesoro all’interno: Villa Maffei Sigurtà e il Parco Giardino
Il tour a Valeggio non può escludere una visita a questa villa veneta, residenza estiva dei Conti Maffei, signori di Valeggio e di Monzambano nel 1600. D’impianto palladiano, è evidente la transizione di stile tra il barocco e il neoclassico. Al suo interno, il vero tesoro: il Parco Giardino Sigurtà, nei suoi 50 ettari di territorio. Un giardino magico di 3 ettari, ricco di bellezza e poesia, una delle realtà botaniche e paesaggistiche più belle d’Europa.
Il Parco Giardino Sigurtà è uno spettacolo naturalistico e botanico noto in tutte le parti del mondo. Con fioriture a ogni stagione, è in questo momento in piena esplosione della Tulipanomania, quando oltre un milione di bulbi di tulipano sbocciano con più svariate tonalità. È qui che il tempo e lo spazio si fermano e non hanno nulla da invidiare agli immensi spazi olandesi dove il tulipano è il fiore simbolo. Ma nel Giardino ci sono altre meraviglie da scoprire.
A Maggio è il viale delle trentamila rose ad accompagnare una passeggiata di oltre un chilometro, con lo sfondo del Castello Scaligero che sembra quasi all’interno dello stesso Parco. Diciotto gli specchi d’acqua, su cui d’estate sbocciano centinaia di ninfee e fiori di loto, ibischi d’acqua e papiri. Viali panoramici, manti erbosi e scorci incantevoli caratterizzano questo angolo di verde, già dal 2013 definito il Parco più bello d’Italia e il Secondo più bello d’Europa (2015). Il suo Labirinto è un’opera d’arte botanica progettata in tempi recenti che attira l’attenzione di grandi e piccoli.
Al centro sorge una torre che si ispira a quella del parco Bois de Boulogne di Parigi: da qui si possono ammirare le geometrie di questo punto di interesse e godere di una fantastica visuale dei Giardini Acquatici e della Grande Quercia che, uno degli alberi più antichi del parco, con 400 anni d’età.