Borghi e libri famosi. 5 luoghi in Italia divenuti celebri grazie a un romanzo

Serena Basciani
  • Giornalista e Content Editor
  • Esperta in Personal Branding
23/11/2022

Un vostro itinerario di viaggio ha mai compreso i paesini ed i borghi che sono stati resi celebri dai romanzi più famosi in Italia? Dal romanticismo ad oggi il nostro paese ha offerto ispirazione e scenari ad alcune delle storie più belle delle letteratura passata e contemporanea, tanto che molti di questi libri, anche grazie alla fotografia dei luoghi in cui sono stati ambientati, sono diventati film o fiction altrettanto famosi!

Borghi e libri famosi. 5 luoghi in Italia divenuti celebri grazie a un romanzo

I borghi che sono divenuti famosi in Italia, anche, perché sono stati cornici di romanzi famosi, sono davvero molti di più di quanti possiate immaginare. Noi oggi ne vedremo 5, ma vi invito a cercare tra i vostri libri preferiti un luogo indicato, che magari ha in qualche modo risvegliato la vostra curiosità. Andare a scoprire da vicino colori, odori e voci, può diventare un modo ancora più intenso di vivere un legame con i protagonisti e le storie che vi hanno appassionato nel corso della lettura di un romanzo.

Procida: L’isola di Arturo, Elsa Morante

porto di Procida

Premio Strega nel 1957, L’Isola di Arturo può oramai considerarsi un classico della nostra letteratura. Spesso consigliato ai giovani studenti nei quali si vuole cercare di evocare una passione letteraria, il romanzo scritto da Elsa Morante è ambientato a Procida, una delle più piccole isolette del Golfo di Napoli. Un romanzo molto intenso in cui questa isola meravigliosa e non molto visitata, soprattutto fuori dalla stagione turistica, fa da teatro ad una serie di partenze, arrivi e ritorni importanti, sempre veicolati via mare. Il porto di Procida e la sua tradizione che si divide tra riti, pescatori e orizzonti che possono solo far immaginare cosa ci sia oltre, sono un crocevia simbolico che funziona da nido e da rampa di lancio per alcuni dei protagonisti.

Nisida: Almarina, Valeria Parrella

amarina

Vincitore del Premio Flaiano 2019, nella categoria Narrativa, e terzo classificato nel 2020 al Premio Strega (anche se per molti è stato il libro vincitore morale di quella edizione) Almarina è una storia di coraggio e di libertà, tutta al femminile. Sembra quasi paradossale parlare di libertà visto che la storia è raccontata dall’interno di un carcere minorile ed in un luogo non accessibile al turismo, eppure se vi capiterà di leggerlo, sono sicura che mi darete ragione. Il luogo incantato in cui si svolge il racconto è collegato a Posillipo da una lingua di terra e visibile dal parco della rimembranza di Napoli; si tratta di Nisida, piccola isola del Golfo di Napoli che dalla metà degli anni Trenta ospita il carcere minorile in cui l’autrice di Almarina, Valeria Panella, ha scelto di ambientare questo intenso racconto. Se avete amato questo libro dovete assolutamente andare a cercare il punto panoramico da cui avere la vista migliore del posto, io vi consiglio di vederla dal Parco Virgiliano (conosciuto anche come Parco della Rimembranza) e magari di portare con voi il libro della Panella, per leggerne qualche pagina proprio avendo all’orizzonte questo posto incantato. Come dicevamo in principio, questa isola non è aperta al turismo, quindi potete vederla da lontano, e fare il resto del viaggio con la vostra immaginazione…

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Siligo: Padre Padrone, Gavino Ledda

diligo borgo

Per chi ha amato il romanzo di Gavino Ledda, Padre Padrone, i luoghi da cui provengono quelle storie, eserciteranno un fascino molto forte. La storia autobiografica al centro del libro è quella che racconta come un giovane Gavino Ledda abbia dovuto lottare per poter scegliere di studiare, sottraendosi a quella che era la vita a cui invece era stato destinato. Il piccolo Gavino Ledda veniva sottratto dal padre alla scuola per imporgli di badare al gregge, e visitando Siligo, in provincia di Sassari, potrete ancora respirare quella cultura che fu quasi letale al giovane pastore, poi riuscito invece a diventare addirittura un maestro. Questo romanzo uscì nel 1975 e vinse il Premio Viareggio come opera prima. Anche i fratelli Taviani, affascinati dai luoghi descritti nella storia, 2 anni dopo l’uscita del libro lo scelsero come sceneggiatura dell’omonimo film, che poi vinse anche la Palma D’Oro a Cannes come miglior film.

Pescarenico: I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni

borgo di pescarenico

Sebbene tutti conosciamo l’incipit del romanzo storico manzoniano, I Promessi Sposi, non tutti forse sanno che l’unico borgo precisamente citato dal Manzoni lungo tutta la storia, è quello di Pescarenico. Alcune scene iconiche del famoso romanzo, vede proprio qui, in provincia di Lecco, il suo teatro principale; se decidete di venire in questo piccolo borgo potrete cercare al foce del Bione, dove Renzo e Lucia cercarono di imbarcarsi per fuggire da Don Rodrigo. Ma sopratutto, è a queste acque che Lucia si rivolge nel famoso brano dell’Addio ai Monti, quando saluta “Addio Monti Sorgenti Dall’Acque”. Se avete sempre pensato ai Promessi Sposi semplicemente come a “quel ramo del lago…” ora avete un posto preciso in cui portare la vostra immaginazione per incontrare la storia d’amore più famosa e osteggiata di sempre!

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Ischia Ponte: L’Amica Geniale, Elena Ferrante

ischio borgo

C’è tanta Campania, oggi, in questi nostri luoghi che abbiamo conosciuto attraverso il libri; certo non possiamo non parlare di Ischia Ponte, dove vediamo prendere forma a parte della storica collana firmata da Elena Ferrante, L’Amica Geniale. Vedere Ischia con gli occhi di Lenù è qualcosa di imperdibile; non potete, se avete amato questi libri, non visitare il porto in cui la protagonista arriva la prima volta vedendo il Castello e tutta quella possibile vita fino a quel momento confinata solo nel Rione Luzzatti di Napoli e tutta questa Ischia, legata ad uno dei maggiori successi letterari italiani recenti.