A due passi da Roma, nel cuore della campagna laziale, si trova un piccolo ma delizioso borgo tutto da scoprire, una gemma poco conosciuta dal fascino senza tempo. Raggiungibile attraversando un paesaggio naturale ricchissimo di boschi, selve verdi e profondi canyon, questo piccolo borgo in provincia di Viterbo vanta una posizione particolarmente strategica poiché è arroccato su una rupe tufacea al di sopra di una ricca necropoli rupestre. Grazie alla sua atmosfera sospesa nel tempo, questo borgo è la meta ideale per andare alla scoperta della vera essenza del Lazio, fatta di storia, natura e bellezze antiche.
Questo borgo della Tuscia è una gemma tutta da scoprire
Stiamo parlando di Blera, una gemma della Tuscia. Appartenente ad un’area attraversata da itinerari etruschi e preromani, Blera vanta un centro storico particolarmente suggestivo, il perfetto compromesso tra presente e passato. Camminare tra le sue stradine vuol dire fare un viaggio nel tempo, alla scoperta di architetture in tufo, scorci pittoreschi e testimonianze etrusche che rendono ogni angolo ancora più suggestivo. Insomma, Blera è un luogo che conquista al primo sguardo, senza troppi sfarzi o artifici! Ma scopriamolo meglio…
Un giro nel centro storico, alla scoperta delle attrazioni principali
Il modo migliore per scoprire persino gli angoli più nascosti di Blera? Indossare delle scarpe comode e camminare tra i vicoli silenziosi del centro storico, ricco di cose da vedere. Iniziate il tour del borgo partendo dall’arco di Porta Marina, che porta nel cuore più antico del paese. Ad aspettarvi, una serie di case in tufo, palazzi con stemmi affiorati dalle pareti e numerose cantine scavate nella roccia- la vera essenza di Blera. Tra le attrazioni da non perdere assolutamente, spicca la Chiesa di Santa Maria Assunta e San Vivenzio, celebre per la cripta dedicata a San Vivenzio che si trova al suo interno. Se l’esterno cattura subito l’attenzione, la parte interna non è da meno, complici gli stucchi antichi e il sarcofago romano con la scena della caccia di Adone. Molto suggestivi poi Palazzo Lattanzi– le cui mura testimoniano la presenza delle diverse famiglie che ebbero un ruolo decisivo nella vita civile del borgo- e Palazzo Anguillara, che si affaccia sulla Piazza della Rocca. Interessante la visita al Museo Civico Archeologico Gustavo VI Adolfo di Svezia, protagonista delle ricerche archeologiche in Etruria tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso. Concludete il tour del borgo, andando alla scoperta della Blera più nascosta, fatta di cunicoli e grotte scavate nel tufo che in passato erano utilizzate come magazzini, stalle e cantine.
I siti archeologici del borgo, chiare testimonianze del passato
Come anticipato nel paragrafo iniziale, Blera è il perfetto compromesso tra presente e passato. In questo territorio sono tuttora visibili le testimonianze delle popolazioni che lo abitarono ben prima dell’epoca medievale: tombe scavate nella roccia, insediamenti etruschi e siti protostorici che si sono conservati sorprendentemente integri. Un esempio? La Necropoli della Casetta e le Grotte Penta: la prima con tombe a dado e semidado, e le seconde celebri per le camere funerarie intonacate e decorate con fasce cromatiche. Da non perdere poi, la Tomba a Dado della Torretta, che si distingue per la sua facciata intonacata e per i due ingressi decorati in stile dorico. Una scaletta laterale porta alla sommità del sepolcro, affiancata da nicchie e loculi scolpiti nella roccia. Nella più nascosta Necropoli di Pontone del Paino, si trova un sepolcro ellenistico con un’iscrizione etrusca che ricorda il nome di un membro di un’antica famiglia locale, come se conservasse il respiro di vite passate. Vicino a Civitella Cesi, frazione di Blera, si apre invece il pianoro di San Giovenale. Negli anni Cinquanta una squadra svedese, con la partecipazione del re Gustavo VI Adolfo, portò alla luce fondi di capanne dell’età del bronzo, abitazioni etrusche in tufo e i resti del castello medievale dei Di Vico. Più in basso, il pianoro di Luni sul Mignone regala panorami spettacolari. Qui sono emersi insediamenti appenninici, tombe a grotticella, mura etrusche e una chiesa altomedievale.
Tutte le attività outdoor da non perdere assolutamente
Blera è la meta ideale anche per gli amanti della natura e delle escursioni all’aria aperta, grazie alla sua posizione strategica in mezzo al verde. Tra i percorsi da non perdere, spiccano i sentieri di Blera e della Valle del Biedano, seguiti dall’antica via Clodia, dove si possono visitare diverse necropoli etrusche, come la Necropoli di Pian del Vescovo, situata su un promontorio tufaceo vicino al cosiddetto Ponte della Rocca di origine romana. Molto suggestivi poi il Ponte del Diavolo (I secolo a.C.) e le spettacolari Cascate della Mole, che contribuiscono a rendere quest’area un patrimonio culturale dalla bellezza senza tempo.

