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Il borgo toscano ai piedi del monte Amiata che si affaccia sulla maremma: uno spettacolo tutto da scoprire!

Il borgo toscano ai piedi del monte Amiata che si affaccia sulla maremma: uno spettacolo tutto da scoprire!
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Tra i borghi del Monte Amiata c’è Castel del Piano, borgo di orgini antiche, apprezzato per il Palio delle contrade che si tiene a Settembre, gli scorci panoramici sulla maremma e la piazza centrale dove rilassarsi al suono delle fontane.


Il monte alle spalle, di fronte le dolci colline toscane e i campi coltivati: il borgo di Castel del Piano è situato in una posizione particolare ai limiti di un pianoro da cui deriva il nome (Castrum Plani), a circa 650 metri sul livello del mare. Piacevolissimo da visitare e ricco di tesori nascosti, il borgo, di impianto medievale nel suo centro, attorno è circondato da un ambiente variegato: circondato da castagneti, faggi e campi coltivati a vite, oliveti e alberi da frutto. Il plus? Essendo al centro di una zona di acque sorgive purissime, vicine troviamo stazioni termali e aree naturali spettacolari e uniche, come Bagni San Filippo, San Casciano dei Bagni, Saturnia. E per chi ama la raccolta di funghi, questo è il luogo ideale per un cestino di prelibatezze.

Le origini e la storia

Numerosi reperti rinvenuti nelle immediate vicinanze riferibili al Paleolitico al Neolitico prima e alla Civiltà Appenninica ed ai periodi etrusco-romano poi, dimostrano che le origini del borgo amiatino sono antichissime. Probabilmente, già gli Etruschi sfruttavano i giacimenti minerari e le risorse naturali che sul monte abbondano, come le miniere di cinabro (mercurio), la terra “bolare”, un pigmento naturale, e chiaramente il legname dei boschi di faggio e castagno.

Di questo suggestivo borgo del Monte Amiata, già Papa Pio II, nei suoi Commentarii, ne sottolineava “la bellezza del luogo, la comodità dell’ubicazione e l’amenità del paese”, qualità ancora oggi apprezzate da chi visita il borgo e il territorio circostante. Il paese è stato un possedimento dell’Abbazia di San Salvatore sin dall’890, poi divenne di proprietà degli Aldobrandeschi, nel 1332 passò alla città di Siena e, infine, nel 1559 – con l’intero territorio senese – al Granducato fiorentino. Castel del Piano è stata la patria della famiglia Nasini, che vantava diversi pittori attivi tra la metà del Seicento e la metà del Settecento, autori di opere conservate in ogni paese dell’Amiata. Durante la Seconda Guerra Mondiale Castel del Piano è stato uno dei primi centri ad organizzare un Comitato di Liberazione Nazionale. La città rievoca ogni la sua storia medievale con il Palio delle Contrade di Castel del Piano, dedicato al culto della Madonna Santissima delle Grazie. Le origini di questa manifestazione risalgono addirittura alla “Fiera di Merci e Bestiame” del XV secolo, quando secondo gli storici si sono iniziate a svolgere le prime corse di cavalli. Dal 1431 la manifestazione ha assunto anche carattere religioso.

Cosa vedere nel borgo

A Castel del Piano consigliamo una passeggiata nel centro storico dove, tra vicoli e viuzze, si aprono scorci inaspettati sulla valle circostante. Tra i punti di interesse nel borgo citiamo la Chiesa dei Santi Niccolò e Lucia, la Chiesa della Madonna, Piazza Garibaldi. Nel cuore del borgo, in Piazza della Madonna, si affaccia la Chiesa dell’Opera – o Propositura dei Santi Niccolò e Lucia – un tempio in pieno stile barocco, che fu completato solo nel 1870. L’interno, a croce latina e movimentato da dieci cappelle, è un autentico museo dei Nasini: spiccano in particolare i quadri raffiguranti la Natività di Maria e lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina d’Alessandria, entrambi di Giuseppe Nicola. Sulla medesima piazza si affacciano anche il Palazzo del Comune e la Chiesa della Madonna delle Grazie, a sua volta molto ricca di tele e di quadri. Salendo verso la parte più antica del borgo, si passa sotto l’arco che sostiene la Torre dell’Orologio, oltre la quale vale la pena soffermarsi nella pittoresca Piazzetta degli Ortaggi, dotata di una ben conservata Loggia cinquecentesca. Da segnalare anche Palazzo Nerucci, costruito a partire dal 1554 e recentemente restaurato, che ospita al suo interno il Museo Civico di Castel del Piano.

La Chiesa Parrocchiale della Natività della Madonna

Questa chiesa, detta anche dell’Opera o Propositura, è un edificio tardo rinascimentale (di ispirazione vignolesca in pietra concia), commissionato nel 1490 e realizzato verso la metà del sec. XVI. E’ dedicata alla Natività della Madonna. La facciata ed il campanile furono terminati solo nel 1870. Il frontone è caratterizzato dall’immagine di Dio e degli angeli, mentre nelle nicchie vi sono le statue di San Pietro, San Paolo, San Vincenzo Ferrer e San Niccolò; vi sono inoltre gli stemmi del Comune, dei Medici e dei Savoia. Il campanile del 1829 è un’opera in pietra concia di 35 metri di altezza. Una curiosità? Il portone è protetto da un chiavistello metallico del 1630 (tuttora funzionante)

La chiesa di San Leonardo

Una delle chiese più antiche della zona, sorge su una preesistente cella benedettina del sec. IX, alla quale fu annessa un’altra cella, poi chiesa battesimale, di San Giovanni battista, ora demolita. Di questo edificio si ha notizia dal 1198, da una bolla di Papa Innocenzo III all’abate dell’Abbazia di San Salvatore alla quale apparteneva. L’edificio di pietra concia (blocchi di pietra squadrati che si incastrano perfettamente tra loro), in stile romanico, fu ampliato nel 1451 assieme al campanile. Nel 1520 fu eretto un nuovo campanile per il quale furono usati i materiali dell’antico cassero, ora demolito. La facciata ha subito numerosi rimaneggiamenti che hanno trasformato l’originale stile romanico in neogotico nel 1915 (portale d’ingresso e rosone). L’interno si sviluppa su tre navate, la centrale con copertura a capriata.

Santa Flora in Noceto

Si trattava di una cappella rurale ubicata nei pressi del paese, fondata dagli Aldobrandeschi nel 1097, passata poi ai Camaldolesi dell’eremo del Vivo. Distrutta e rovinata fin dal XVII secolo, fu ricostruita da Francesco Aurelio Ginanneschi, protomedico del Papa, tra il 1752 e il 1754 con una nuova chiesina dedicata al Sacro Cuore che tuttora possiamo vedere, malgrado il tetto sia crollato e l’interno invaso dalla vegetazione.

Le attrazioni tradizionali: il Palio delle Contrade

Tra le particolarità di questo paese, segnaliamo che l’8 settembre è il giorno del Palio delle Contrade, che si corre in occasione del Patrono, evento tradizionale che coinvolge tutto il paese e attrae tantissimi visitatori, preceduto da un corteo storico che rievoca gli avvenimenti del periodo tra XIV e XV secolo.

Nei dintorni di Castel del Piano, tra stazioni termali e parchi avventura

A quota 1400 mt, in Località Le Macinaie, sono presenti un parco avventura sospesoIndiana Park Amiata – immerso in un bosco di faggi e abeti, con numerose attività per tutta la famiglia, ed il Bike Park del Monte Amiata. Nei dintorni del paese meritano una visita le suggestive piccole chiese benedettine di Santa Lucia e di San Biagio, di Santa Flora a Noceto e le rovine del convento francescano di San Processo.  

Area di produzione del Montecucco, a Montenero d’Orcia si può visitare il Museo della Vite e del Vino, collocato all’interno di una grande fattoria appartenuta alla famiglia Avanzati di Montenero d’Orcia sino agli anni Cinquanta.

Tutto intorno, si estende il territorio dominato dal Monte Amiata, meta ideale per gli amanti del trekking e delle passeggiate immersi nella natura.