Una tranquilla cittadina umbra che conserva preziose opere secolari. Simbolo della città, riconoscibile a km di distanza, ad esempio per chi la nota guardandola dalla città, così sospesa e arroccata su una rupe, è il suo Duomo. Facciata e campanile si ergono davvero nitidi da ovunque sia possibile ammirare l’intero panorama di Orvieto.
Una città “alta e strana”, posta sopra una rupe di tufo che le regala ariosità e leggerezza, vista dal basso è una composta quanto imponente cittadina che custodisce tesori e capolavori. Il Duomo è una meraviglia di architettura gotica europea, mentre l’altro dei più famosi e visitati monumenti di Orvieto è il pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria idraulica. Una tappa imperdibile che, oltre alle meraviglie artistiche e storiche, saprà regalarvi interessanti momenti di relax e piacere, con i tipici piatti umbri e vini che offre.
Il Duomo di Orvieto, una storia lunga secoli
Alla fine del 1200, Orvieto è nella fase più florida della sua storia, è una città potente e ben sviluppata a livello politico e istituzionale. Proprio in questo periodo, sotto il governo dei Sette e per volontà della Curia e del Consiglio comunale, viene aperto il cantiere del Duomo che si innesta sulla precedente chiesa di Santa Maria de Episcopatu, più piccola e da tempo in rovina. Nel novembre del 1290, viene posta a terra la prima pietra, dedicata a Santa Maria Assunta, alla presenza di Papa Niccolò IV, “relazione tra Dio e l’anelito del suo popolo”. Al centro della facciata un magnifico rosone e i mosaici attorno regalano al duomo di Orvieto un allure artistica da fare concorrenza ai monumenti delle più grandi e famose città italiane. Nonostante vi abbiano lavorato 20 artisti diversi per più di 3 secoli: la costruzione infatti proseguì fino alla seconda metà del 1500, con interventi di Arnolfo di Cambio, Lorenzo Maitani e l’Orcagna. Partendo dal basso si ammirano i bassorilievi con Storie del Vecchio e Nuovo Testamento e il Giudizio finale.
La storia del Duomo di Orvieto non racconta solo di artisti e di committenti, ma attorno alla sua costruzione un’intera comunità, per secoli, ha vissuto per la sua costruzione: lavoratori, operai e artigiani che hanno dato il loro contributo, giorno dopo giorno, alla sua realizzazione.
La facciata tra decorazioni, mosaici e statue al Duomo di Orvieto
La facciata del Duomo di Orvieto è un racconto fatto di immagini che narrano la storia della Salvezza, ben visibile nella fusione tra architettura, scultura e mosaico. Lo sguardo del visitatore è guidato verso il cielo grazie a linee verticali sottolineate dai quattro pilastroni, dalle cuspidi e dalle guglie. Tre portali, ampi e profondi, con statue a spirale che terminano nelle basi degli alti pilastri, decorate con i bassorilievi più rilevanti della scultura gotica italiana. E’ il rosone forse a rappresentare la facciata di Orvieto e renderla famosa in tutto il mondo, assieme ai mosaici che decorano l’intera superficie della facciata. Dedicata a Maria, conserva ancora oggi pochissime tracce delle opere precedenti.
Interni, la cappella del Corporale e di San Brizio
Questa cappella custodisce la reliquia del Corporale, il lino macchinato dalle gocce di sangue stillate dall’ostia consacrata durante una celebrazione. Ma è nella Cappella di San Brizio che si conserva una delle testimonianze più sorprendenti della pittura italiana del Quattrocento. A Benozzo Gozzoli e Beato Angelico tra il 1447 e il 1449 si deve l’affresco della volta, mentre le pareti sono state affrescate da Luca Signorelli tra il 1449 e il 1504. Lo spazio è dedicato al santo vescovo patrono di Orvieto e il ciclo di affreschi ha come tema il Giudizio Universale, un capolavoro del Rinascimento italiano.
Straordinarie le scene con la Predica dell’Anticristo, la Resurrezione della carne, la sconfitta del Demonio ad opera di San Michele, la salita al Paradiso e i Dannati all’inferno. In basso a sinistra il pittore si è raffigurato in un espressione tranquilla, mentre osserva la fine del mondo. Oggi ahimè a pagamento, la cappella è una meraviglia vedere.
Pozzo di San Patrizio a Orvieto
Ci è già capitato di parlare di questa meraviglia di ingegneria idraulica costruita i primi del 400 per volere di Clemente VII, che affidò l’incarico a Giuliano da Sangallo il Giovane. Un pozzo, profondo 62 metri, interamente scavato nel tufo e raggiunge l’acqua che si trova sotto la rupe, con le caratteristiche e uniche doppie scale elicoidali, ampie e indipendenti, una per la discesa e l’altra per la risalita. Merita una visita anche il Pozzo della Cava, un’opera precedente, voluta sempre dal Papa, per provvedere alle esigenze idriche della città. Si scende a 30 metri di profondità e si passeggia nei cunicoli scavati nel tufo dove si possono ammirare reperti di ogni genere, dalle ceramiche medievali alle tombe e cisterne risalenti al periodo etrusco.
Città sotterranea di Orvieto
Una vera e propria città nella città costruita e abitata sottoterra che solo da pochi annii è stata riscoperta ed è possibile effettuare il percorso. Si tratta di un complesso e articolato bunkerSolo negli ultimi anni un gruppo di speleologi ha riportato alla luce un complesso labirinto formato da oltre 1200 grotte, cunicoli, pozzi e cisterne.
Piazza del Popolo, su cui domina la sagoma del palazzo del Capitano del Popolo, con la strana torre e la scala che porta al salone d’ingresso, il Museo dell’Opera del Duomo, con i suoi splendidi palazzi papali e le Stanze delle meraviglie, la torre del Moro e la fortezza di Albornoz sono gli altri punti di interesse che offre Orvieto, meta per un weekend di puro piacere immersi tra arte e serenità.