C’è una costa toscana che parla romano. Ogni estate infatti, tra fine giugno e settembre, la piccola incantevole Capalbio, si riempie di turisti principalmente provenienti dalla Capitale. Ma perché i romani la amano così tanto? Per capirlo bisogna andare oltre la narrazione patinata del luogo e viverla per davvero, tra le sue mura antiche, le sue spiagge selvagge e quell’eleganza sussurrata che la distingue da tante località balneari più urlate.
Capalbio non è solo una meta di mare: è un luogo che sa unire l’autenticità toscana con un certo gusto per la discrezione, il benessere, l’arte e il paesaggio. E proprio questa combinazione, fatta di raffinatezza e libertà, continua a conquistare i villeggianti da decenni. Sarà per il suo ritmo lento o per quel senso di esclusività senza ostentazione, ma ogni estate Capalbio si conferma la piccola “capitale del mare” per chi parte da Roma.
Il fascino discreto del borgo: tra storia, cultura e charme rustico
Passeggiare a Capalbio è come entrare in un racconto senza tempo. Racchiuso da antiche mura medievali perfettamente conservate, il borgo offre un panorama mozzafiato sulla campagna maremmana fino al mare. Le sue viuzze in pietra, i balconcini fioriti, le piccole piazze ombreggiate da ulivi e gelsomini creano un’atmosfera intima, riservata, silenziosa. È qui che si capisce perché questo luogo abbia da sempre attratto intellettuali, politici e artisti romani: Capalbio offre loro un rifugio in cui cultura, natura e buon vivere si fondono senza forzature.
La presenza di gallerie d’arte, librerie indipendenti e ristoranti eleganti ma rustici conferma la sua vocazione raffinata. E poi c’è l’anima letteraria di Capalbio, celebrata anche dal Festival Capalbio Libri, che ogni estate trasforma la piazza centrale in un salotto culturale sotto le stelle. Qui il tempo scorre lento e il frastuono del turismo di massa resta lontano.
Ma non pensate che Capalbio sia solo atmosfera: il borgo custodisce veri gioielli architettonici e scorci da cartolina. Imperdibile è la Rocca Aldobrandesca, con la sua torre panoramica da cui si può ammirare una delle vedute più spettacolari della Maremma, che si estende fino alla laguna e al mare. All’interno, le stanze medievali raccontano la storia di uno dei feudi più potenti dell’epoca.
Merita una sosta anche la Chiesa di San Nicola, piccola ma ricca di affreschi risalenti tra il XII e il XV secolo: un prezioso esempio di arte sacra locale, incastonata nel cuore del borgo. Il camminamento sulle mura, perfettamente conservato, è un altro degli elementi che rendono Capalbio unica: percorrendolo si domina il paesaggio circostante in un silenzio quasi irreale.
A pochi passi, si incontrano le botteghe d’arte e antiquariato, dove scovare pezzi unici, e caffè storici in cui fermarsi per un bicchiere di Morellino di Scansano, il vino simbolo della zona. Tutto è raccolto, a misura d’uomo, eppure ogni angolo racconta qualcosa: dalla Porta Senese, che conserva ancora il portone originale in legno, fino alla suggestiva fontana del borgo “Nana” realizzata dall’artista francese Niki de Saint Phalle.
Spiagge selvagge e libertà a pochi passi dalla capitale
A meno di due ore da Roma, Capalbio regala un mare sorprendentemente autentico. Nonostante la sua notorietà, la fascia costiera è rimasta selvaggia, grazie a un equilibrio delicato tra sviluppo turistico e tutela ambientale. Le spiagge di Capalbio sono lunghi litorali sabbiosi, protetti da dune, macchia mediterranea e pinete. Qui il rumore predominante è quello del vento tra i canneti o delle onde che arrivano lente. E forse è proprio questa semplicità a colpire chi arriva dalla città: nessun eccesso, nessun rumore, solo natura e silenzio.
Da Macchiatonda a Chiarone, ogni tratto della costa ha il suo carattere, ma tutti condividono una qualità: la sensazione di spazio e libertà. La Spiaggia di Macchiatonda, ad esempio, è forse la più iconica: una lunga distesa di sabbia chiara che corre parallela all’oasi naturale del WWF, dove flora e fauna protette convivono indisturbate. L’accesso avviene attraversando un sentiero sterrato tra la vegetazione, e già questo contribuisce a creare quella sensazione di isolamento che molti cercano. Pochi stabilimenti, eleganti e ben mimetizzati, offrono servizi essenziali senza snaturare il paesaggio. È qui che si ritrovano molti volti noti della cultura e dello spettacolo romano, attratti da un lusso sobrio, lontano da paparazzi e vetrine.
Più a sud si trova la Spiaggia di La Torba, amata da chi cerca mare pulito, fondale basso e quiete assoluta. Anche qui le strutture sono poche e ben inserite nel contesto, ma non mancano i ristoranti di pesce affacciati sul mare dove concedersi pranzi lunghi e rilassati. La qualità dell’acqua è eccellente, spesso premiata con la Bandiera Blu, e la gestione attenta del territorio ha fatto di questa zona un modello di turismo sostenibile.
Ancora più selvaggia è la Spiaggia di Capalbio Marina, conosciuta anche come Spiaggia di Chiarone, proprio al confine con il Lazio. Qui la sabbia è più dorata, il vento soffia costante e il mare si apre ampio e profondo: perfetto per chi ama nuotare o praticare sport acquatici leggeri come il sup o la vela. Il tratto libero è vasto, ma non mancano stabilimenti curati, con ombrelloni ben distanziati e ristoranti dal design semplice ma raffinato, frequentati da habitué romani in cerca di discrezione.