5 Alberi di Natale che hanno fatto discutere: da Spelacchio all’albero di Gucci

Serena Basciani
  • Giornalista e Content Editor
  • Esperta in Personal Branding
17/12/2023

Gli alberi di natale sono vanto delle grandi città che spesso fanno a gara per allestire il più bello. Ma da qualche anno c’è anche la singolare corsa, a volte drammatico incidente di percorso, a chi può esibire l’albero di Natale più brutto del mondo. Quest’anno il primato sembra essere stato raggiunto da Milano…

5 Alberi di Natale che hanno fatto discutere: da Spelacchio all’albero di Gucci

In principio fu Spelacchio… oppure no? Tra gli alberi di Natale allestiti nelle diverse città del mondo, più o meno famose, ce ne sono stati alcuni che hanno fatto molto discutere. Nel 2017 fu la volta del tristemente famoso albero di Natale allestito in Piazza Venezia; oggi sembra arrivato il momento dell’albero di Natale di Gucci, che campeggia in galleria Vittorio Emanuele II a Milano. L’installazione ad opera del prestigioso brand di moda sta mettendo in crisi il primato italiano dell’albero comparso a Roma un ormai più di un lustri fa, e diventato una celebrità in tutto il mondo, e soprattutto sui social…

L’albero di Gucci a Milano: un insuccesso griffato!

 

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Dopo anni in cui l’albero di Natale è stato firmato da Swarovski è arrivato il momento, a Milano, per passare il testimone a una delle maison di moda tra le più amate al mondo: Gucci! Sebbene le aspettative fossero molto alte rispetto alla firma altisonante, questa installazione ha generato un coro unanime di disappunto e malcontento. I milanesi non hanno apprezzato lo stile futurista, il resto d’Italia sta a guardare giudicando quantomeno poco “tradizionale” questo modo di vedere una festa autentica come il Natale! La rete scatena ironia e meme senza pietà. Per la capitale della moda è la prima volta che un’operazione legata all’immagine fallisce in questo modo plateale. Ma la storia degli alberi di Natali più “ugly” non comincia di certo qui…

Gli alberi di Natale più brutti di sempre…

Come abbiamo detto, in principio fu Spelacchio. Ma questo riguarda solo il nostro paese. Se allarghiamo il punto di vista e gettiamo una panoramica sul mondo interno, andiamo ancora un anno più indietro rispetto alla comparsa di spelacchio e vediamo con, nel 2016, questa storia di tradizione e (mancata) bellezza, inizia addirittura in Canada!

Quell’albero (brutto) in Canadà…

L’albero più brutto del mondo sembra essersi collocato in Canada, precisamente a Montréal. Tanto evidente l’incidente di percorso con l’estetica che furono gli stessi canadesi, nel tempo, a ribattezzarlo Ugly Christmas Tree. Ben 27 metri di albero brutto e secco che nel 2017, l’anno della comparsa di Spelacchio a Roma, è tornato in una versione più piccola (di 27 metri) ma questa volta con la caratteristica di essere sbilenco, e con la punta ripiegata su di sè. Costata 2.500 dollari, anche questo è diventato una celebrità, aprendo addirittura un dibattito sul valore dell’estetica e della diversità. Superando le aspettative, poi, si è creato intorno all’Ugly christmas tree canadese, un villaggio di Natale votato all’imperfezione, dove era possibile acquistare cestini a basso costo di frutta e verdura particolarmente brutte e degustare cocktail preparati con cibo. Per completare questa perfetta opera di marketing ai piedi dell’albero si poteva trovare un bastone selfie e un po’ di vischio, tutto pronto per permettere a curiosi, turisti e cittadini di scattare la foto più ambita dell’anno!

Trafalgar Square, Londra: “cosa abbiamo fatto di male?”

Al “grido” di “che cosa abbiamo fatto di male ai norvegesi?” diventata un vero tormentone su Twitter (che all’epoca dei fatti non era ancora diventato X), gli inglesi nel 2021 si sono “indignati” per il tradizionale albero di Natale installato a Trafalgar Square, nel cuore di Londra. Quello del 2021 fu un caso per via dell’aspetto trasandato, trascurato e spoglio dell’albero di Natale. Ma cosa c’entrano in tutto questo i norvegesi e la Norvegia? Ogni anno dal 1947 Oslo dona a Londra un albero proveniente dalle sue foreste come segno di gratitudine per l’aiuto fornito durante la Seconda Guerra Mondiale. I più sagaci in rete, guardando l’albero, si sono domandati: “ma siamo entrati in guerra con la Norvegia?”. Questa reazione portò addirittura il responsabile della gestione delle foreste della municipalità di Oslo (da cui proveniva l’albero) a giustificarsi con dichiarazioni “istituzionali”. A mettere la parola fine alla polemica fu, però, l’ambasciatore britannico a Oslo che respinse le critiche chiosando: “non è un albero Disney”, con buona pace del perfezionismo anglosassone in tema di decorazioni natalizie.

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La “Medusa” di Cologno Monzese…

Nella roccaforte di Mediaset, laddove si trovano praticamente tutti gli studi e le sedi amministrative del colosso della Tv, A Cologno Monzese, lo scorso anno si era già avvicinato lo spettro di Spelacchio. Che fosse già un monito per quanto accaduto quest’anno con l’albero di Gucci? Nel 2022 l’albero di Natale “più brutto del mondo”, sembra essere stato proprio quello piazzato a Cologno Monzese. Anche in questo caso ironia e nomi in codice non si sono fatti attendere ed il popolo della rete trovò subito la sentenza anche per questo particolare abete: “Dopo lo spelacchio di Roma abbiamo la medusa di Natale”. Riuscirà, Milano, a trasformare il suo brutto albero 2023 in un capitale come hanno fatto Montreal e Roma? Oppure quello di Gucci resterà solo una brutta macchia sull’onore di quella che ambisce ad essere capitale di moda e stile?