Un’isola dell’arcipelago pontino ricca di storia e paesaggi incontaminati. Vicina alle più note Ischia e Ponza, era nota già ai tempi dell’antica Grecia con il nome di “pandataria”, cioè dispensatrice di ogni bene. Chiamata anche Pandotira, Pantatera, Vendutena e infine Ventotene, in cui è ormai riconoscibile la radice simile alla parola “vento”. Oggi una piccola oasi di pace tra le acque del tirreno tra Lazio e Campania. Fa parte della provincia di Latina e con i suoi circa 700 abitanti è il comune più piccolo dell’Italia centrale.
Tranquilla, selvaggia e lontana dal turismo di massa, l’isola di Ventotene è frequentata da velisti e turisti di passaggio, in cerca di una vacanza rilassante e ferma nel tempo. Il turismo è relativamente recente, perché fino alla seconda metà del secolo scorso, sulla vicina isola di Santo Stefano aveva sede un istituto penitenziario, per cui non ha subito lo sviluppo turistico delle isole vicine. Oggi è un vero paradiso da scoprire per chi ama l’atmosfera rilassata delle giornate al mare, immersioni, snorkeling e escursioni nella natura. Insomma, luogo ideale per chi vuole una vacanza a stretto contatto con la natura e la storia.
- Come raggiungere l’isola di Ventotene
- La storia dell’isola
- Il carcere nella vicina Isola di Santo Stefano: un punto di interesse storico e architettonico da visitare
- L’isola abitata e le tipiche case color pastello
- Il Porto Romano
- La Peschiera Romana
- Le spiagge di Ventotene
- Un’escursione nell’Area Marina Protetta dove risuonano le sirene di Ulisse
Come raggiungere l’isola di Ventotene
Ventotene si raggiunge tutto l’anno in aliscafo. Dalla primavera a fine estate, i collegamenti più frequenti partono da Formia, Anzio e Terracina. Ventotene è un’isola bellissima che merita sicuramente una visita, non solo per il mare cristallino ma anche per i musei e i resti di antiche ville romane: ecco cosa vedere durante una vacanza a Ventotene.
La storia dell’isola
Con la vicina Santo Stefano, dal 1997, entrano a far parte dell’Area marina protetta e in seguito della Riserva Naturale che la ricomprende, tutelata dal 1999 anche come Riserva Naturale Statale. Due isole vulcaniche, piccole perle del Tirreno meridionale, che costituiscono un unicum naturalistico, storico e culturale all’interno dell’arcipelago delle isole Pontine.
La presenza dell’uomo sull’isola risale a circa 4000 anni fa, come dimostrano i reperti trovati a cala Rossano e in località Fontanelle. Dalla fine del I secolo a.C. è attestata la presenza sull’isola di una villa imperiale romana con annesso porto e peschiera, a dimostrazione dell’importanza che l’isola ebbe come luogo di villeggiatura, e poi anche come luogo di esilio, tra le famiglie patrizie dell’antica Roma. Dopo il declino successivo alla caduta dell’impero romano, è nel XVI secolo, quando il Vaticano assegna le isole alla famiglia Farnese, che Ventotene ritrova una nuova stagione di interesse. Passa poi sotto il dominio dei signori di Napoli e Sorrento, i Borbone, ed è a questo periodo, a fine 1700, che su Santo Stefano viene costruito l’Ergastolo, celebre struttura architettonica destinata a ospitare durante il Fascismo il gruppo di intellettuali, tra cui Altiero Spinelli, che con il loro Manifesto di Ventotene diedero l’impulso a quella che sarebbe diventata l’Europa Unita. Insomma, è anche qui che si è posta una pietra dell’era contemporanea e della storia del nostro paese e dell’Europa.
Il carcere nella vicina Isola di Santo Stefano: un punto di interesse storico e architettonico da visitare
La struttura carceraria nella vicina Isola di Santo Stefano, realizzata nel 1797 su disegno del genio militare Antonio Winspeare e dell’ingegnere Francesco Carpi, merita sicuramente una visita, e c’è chi la paragona a un teatro, seppur con tutt’altra destinazione. Questa particolare struttura carceraria, che vede infatti le guardie occupare il posto del palcoscenico e i detenuti gli spalti della platea, prenderà poi il nome di panopticon.
L’isola abitata e le tipiche case color pastello
Il centro storico di Ventotene ancora oggi si sviluppa intorno alle antiche strutture del porto Romano, scavate direttamente nel tufo, al centro del quale si erge la chiesa di Santa Candida (1774). Con una piacevole passeggiata si può raggiungere il settecentesco castello Borbonico, alle spalle del porto, che oggi ospita il Museo Archeologico di Ventotene.
Il percorso museale custodisce gli stucchi decorativi di Villa Giulia a punta Eolo e numerosi reperti rinvenuti nei fondali dell’isola, che testimoniano l’importanza strategica dell’isola in epoca imperiale sulle rotte commerciali del Tirreno. Da punta Eolo, sulla cui sommità si trovano gli antichi resti di villa Giulia, partono interessanti e affascinanti escursioni in mare. Da queste scogliere è possibile raggiungere il punto in cui nel luglio 1943 gli aerei Alleati affondarono il piroscafo della linea Santa Lucia, che collegava le isola Pontine alla terra ferma.
Il complesso fortificato si affaccia sul suggestivo Pozzillo, una minuscola caletta dove ancora oggi i pescatori attraccano le proprie imbarcazioni. Nei pressi dell’area si incontrano anche due delle cinque enormi cisterne, quella di Villa Stefania (800 mq) e quella detta dei Detenuti (1200 mq), che permettevano l’approvvigionamento idrico dell’isola. Le cisterne si presentano oggi ricoperte di segni e antichi dipinti, edicole votive, firme e graffiti.
Il Porto Romano
Il porto Romano di Ventotene è protetto da due alte scogliere. Una ospita il faro di Ventotene e una peschiera di epoca romana mentre l’altra, il promontorio di punta Eolo, ospita i resti di un’antica villa romana, detta villa Giulia. Di questa immensa residenza imperiale è possibile riconoscere ancora oggi le zone riservate alla servitù, la cucina, i sistemi idraulici, le piscine, i ninfei e le terme, complete delle strutture di calidarium, tepidarium e frigidarium, dalle quali si gode una vista mozzafiato sull’isola di Ponza.
Una passeggiata lungo il molo vi permetterà di notare come la struttura del porto moderno sia perfettamente inglobata con quella del porto romano: le grotte di tufo scavate dai romani ospitano oggi negozi, uffici turistici e centri immersioni, mentre all’imbocco del porto, utilizzate tutt’oggi, si possono notare nella parete di tufo le grandi bitte che tenevano ancorate le navi mercantili romane.
La Peschiera Romana
Ai piedi del faro troviamo la Peschiera Romana, nella zona del Porto. Si può visitare a nuoto, ma rende il meglio di sé con le immersioni, perché attualmente il grosso della costruzione si trova sott’acqua. Si tratta di una serie di vasche collegate al mare tramite canali e percorsi obbligati, che consentivano ai pesci di deporre le loro uova senza poter uscire.
Le spiagge di Ventotene
a spiaggia più bella dell’isola che è, oltretutto, facilmente raggiungibile dal porto con una breve passeggiata, è senza dubbio cala Rossano, con la sua sabbia dorata e finissima e il suo mare limpido, dove si possono noleggiare ombrelloni e lettini. Facilmente raggiungibile dal centro abitato di Ventotene è anche cala Nave, una baia naturale in parte attrezzata e la più frequentata dell’isola, con il suo mare turchese, la sua sabbia scura e una magnifica vista sull’isola di Santo Stefano. Non molto distante dal porto Romano si trova anche la zona delle antiche saline romane di Ventotene, con un comodo accesso al mare tra le rocce. Un’altra piccola caletta di sabbia grigia e scogli e facilmente accessibile è anche Parata Grande, nei pressi del promontorio di punta Eolo, a cui si arriva con una serie di scalini scavati nel tufo. Cala Battaglia invece non è più raggiungibile via terra, ma soltanto via mare. Altra spiaggia molto suggestiva è la Parata della Postina: una piccola baia sassosa dominata da un masso che forma due archi naturali.
Un’escursione nell’Area Marina Protetta dove risuonano le sirene di Ulisse
L’istituzione della Riserva ha permesso di preservare il paesaggio marino e i sui abitanti: per questo Ventotene e il suo specchio di mare sono il luogo ideale per lo snorkeling e le immersioni, tra fiori, delfini, capodogli. Molte sono le opportunità di fare escursioni con tour organizzati e imbarcazioni del posto, per raggiungere via mare le spiagge e le calette circondati da un’acqua stupenda color smeraldo. Per gli amanti delle immersioni e del diving si segnalano anche le Sconciglie, con il loro fondale trasparente, che secondo una leggenda corrispondono al punto in cui nell’Odissea Ulisse è tentato dal canto delle Sirene. Luogo perfetto per gli amanti delle immersioni è anche punta Pascone, con il suo meraviglioso fondale, dove nelle sue profondità vivono incredibili creature marine, tra cui spugne, triglie e anemoni.