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Un romantico borgo Lombardo affacciato su un lago a forma di cuore. Ti farà innamorare a prima vista!

Un romantico borgo Lombardo affacciato su un lago a forma di cuore. Ti farà innamorare a prima vista!
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Un borgo fortificato che si specchia in un lago dall’insolita, romantica forma. Vi aspettano tranquillità e natura!


Oggi visitiamo un antico borgo medievale, circondato da un’intatta cinta muraria, affacciato su un un piccolo lago dalla speciale forma a cuore. Raggiungibile a 15 minuti dall’autostrada Milano-Venezia e poco distante dal frequentatissimo lago di Garda, si può entrare in un’altra dimensione, quieta e bucolica e immergersi in atmosfere virgiliane: “qui il Mincio copre le verdeggianti rive di pieghevoli canne…”.

Siamo a Castellaro Lagusello (Mantova), un borgo fortificato sopra al minuscolo e pacifico laghetto, circondato dal paesaggio di colline moreniche e campi coltivati. Un borgo dimenticato dal tempo: così si sono salvate le antiche mura guelfe, la pavimentazione in pietre di fiume, i sassi a vista della canonica e delle case, come quella avvolta dai rampicanti di fronte a villa Arrighi-Tacoli, affascinante edificio ottocentesco.

Il nome e la storia del borgo

Castellaro nasce nell’XI secolo come semplice “castelliere”, cioè come cinta muraria guelfa risalente all’XI secolo, ancora senza case all’interno: un temporaneo rifugio affacciato su un “lagusello”, il piccolo lago a forma di cuore. Già dall’età del bronzo si trovano testimonianze dell’esistenza di palafitte presenti attorno al lago. Tracce di un abitato in età romana sono state rinvenute nei dintorni. In un documento di Papa Eugenio, del 1145, viene citata per la prima volta la plebem de Castellaro. La costruzione del borgo fortificato si fa risalire all’XI- XII secolo. 1391, Gian Galeazzo Visconti cede il fortilizio a Francesco Gonzaga, ma se lo riprende l’anno dopo e lo tiene fino al 1405, quando Castellaro passa di nuovo ai Gonzaga restando in loro possesso sino al 1441. In quell’anno il baricentro si sposta di nuovo da Mantova a Verona, sotto la sovranità della Repubblica Veneta, periodo in cui il borgo fortificato perde la sua funzione difensiva. Passerà quindi ai conti Arrighi, che manterranno la struttura medievale, con mura merlate a contenere le case dei contadini con i loro orti, e la curtis alta, la residenza gentilizia, al posto del presidio militare. Fu scelto anche da Napoleone come quartier generale, in due momenti della prima campagna d’Italia.

Cosa vedere

Si entra nel piccolo borgo dal lato settentrionale attraverso un’ampia porta che era dotata fino al Settecento di un ponte levatoio. Un’alta torre quadrata, detta dell’orologio, sovrasta la porta a sua protezione. Subito s’incontra, inoltrandosi fra le case rustiche (nei cui cortili possiamo ancora trovare animali da cortile a spasso!), la chiesa barocca dedicata a San Nicola in cui è custodita una Madonna in legno del Quattrocento.

Dai silenziosi vicoli si arriva alla piazza su cui si affaccia lortili, si giunge alla piazzetta terminale su cui si affaccia villa ArrighiTacoli (ultimata nel 1737; si può visitare solo su richiesta), che ingloba un fortilizio padronale con mura di cinta a merli guelfi e bifore, dalle quali si gode una bella vista sul lago e la campagna circostante.

Splendida è la vista da sud del borgo, da cui si può ammirare l’affaccio sul laghetto ornato di canne palustri, barchette ormeggiate e la rigogliosa natura intorno. È un posto dove passeggiare lentamente, godendosi la tranquillità e la pace, nel silenzio profondo tra storia e natura.

I dintorni

A Monzambano merita una visita il castello medievale (XII-XIII secolo) la cui costruzione originaria sarebbe contemporanea alla calata degli Ungari. Al suo interno vi è la settecentesca chiesa di San Biagio, di probabile origine romanica.

“Hic virides tenera praetexit harundine ripas / Mincius”: Il dolce modulare delle Bucoliche di Virgilio da un millennio ci restituiscono l’atmosfera unica del luogo, un rifugio new age ante litteram, creatosi dallo scioglimento dei ghiacciai e vissuto sin dalla preistoria.

Attività, feste e attrazioni: a metà giugno la festa perfetta per gli innamorati

Numerose le attività che si possono fare nei dintorni del borgo: tamburello, equitazione, cicloturismo, passeggiate su sentieri attrezzati. Le colline moreniche, per i non faticosi saliscendi, sono ad altissima vocazione ciclistica e infatti lungo il fiume è stato istituito un percorso ciclabile che attraversa belle campagne coltivate e disseminate, nella zona intorno a Monzambano, di oratori: una forma di arte e devozione popolare realizzata da famiglie private o dall’intera comunità.

Tra primavera ed estate, il borgo si anima di numerose feste tradizionali e folcloristiche, dai Fiori Di Castellaro Lagusello ad aprile, al Festival dell’Astronomia, proprio nei primi giorni di giugno, fino alla notte romantica (che in un lago a forma di cuore non può mancare) a metà giugno. Nel fine settimana del 24 agosto, nella vicina Monzambano, la Sagra patronale di San Bartolomeo e nel terzo weekend di settembre la rievocazione storica al Castello. Da ottobre a Natale, in ordine, si svolgono altre feste come “Arancione come il Miele” (primo fine settimana di ottobre), la Camminata tra gli olivi (seconda domenica di ottobre, Monzambano), “Un Natale due Castelli”, nel secondo e terzo fine settimana di dicembre a Monzambano e Castellaro Lagusello.

Cosa mangiare

Al centro del menu tipico del borgo, i i capunsei, una specie di gnocchetti il cui impasto di pangrattato, grana e brodo bollente che un tempo veniva inserito nel cappone, da cui deriva il nome. 

La Riserva Naturale di Castellaro Lagusello

L’intera area di Castellaro con il suo laghetto è sottoposta dalla Regione Lombardia a un rigido vincolo di salvaguardia ambientale la cui gestione è affidata al Parco Naturale del Mincio. Il Sito di Importanza Comunitaria e zona speciale di conservazione (ZSC) “Complesso Morenico di Castellaro Lagusello” e sito comprende la Riserva Naturale Regionale che include il laghetto, la zona umida circostante e la zona collinare del Monte Tondo. Si estende su un’area di circa 271 ettari sul territorio dei comuni di Mozambano e Cavriana: è nella parte centrale dell’anfiteatro morenico gardesano, costituito da colline basse e arrotondate, nelle fascia compresa tra il Garda e la pianura. Nelle depressioni intermoreniche si trovano zone umide o piccoli specchi d’acqua, di cui il laghetto di Castellaro, a forma di cuore, rappresenta uno splendido esempio. Le acque defluiscono dal lago attraverso la Fossa Redone Inferiore, che aggira a ovest il borgo di Castellaro Lagusello, si immette nella Torbierina, invadendo le buche della vecchia cava di torba. La zona umida del Giudes si trova a meno di 1 Km dal lago in direzione sud-ovest. Un’altra risorgiva è presente in prossimità della Cascina Le Colombare. Un paradiso per la flora e la fauna: qui crescono due specie autoctone di orchidee e circa 100 specie di uccelli, ideale per gli amanti del birdwatching e della fotografia, tra specie stanziali e migratrici.