Un tempo frazione del comune di Civitavecchia, Ladispoli si trova sopra un antico insediamento con tracce risalenti al neolitico, oltre a numerose testimonianze del periodo etrusco. La sua fondazione, nella struttura attuale, fu fatta per mano della nobile famiglia degli Odescalchi, alla fine del 1800. Il borgo si presenta quindi come un moderno centro del litorale laziale, sempre più grande sia per afflusso turistico che per nuero di abitanti. Vicino, un’oasi naturalistica da pochissimi giorni divenuta luogo del cuore FAI, e un sito archeologico collegato al ben più ampio Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, patrimonio mondiale UNESCO.
Cosa vedere e fare a Ladispoli, tra castelli storici e movida
Oltre a godervi il mare nei tanti stabilimenti del litorale, sia nelle località più famose, da Ladispoli a Santa Severa e Santa Marinella (mete ambitissime non solo dai romani, che qui hanno molto spesso le proprie case per le vacanze, ma anche da tante altre parti d’Italia e d’Europa), sia nelle tante aree più selvagge tra un borgo e l’altro, da vedere a Ladispoli c’è prima di tutto la residenza degli Odescalchi, il castello di Palo. È ancora di proprietà della famiglia nobiliare (ed è usato per eventi e cerimonie) ma anche solo ammirarlo da fuori è spettacolare. Fu costruito probabilmente nel sedicesimo secolo, sotto il pontificato di Pio I. Un edificio a pianta quadrata, con torri angolari, che non ha mai avuto scopi difensivi quanto piuttosto destinazione residenziale, a due passi dal mare. Nei secoli residenza estiva di molti papi, da Alessandro VI a Innocenzo XII, il castello si trova all’interno di una riserva naturale protetta dal WWF, l’Oasi di Palo, una meta da raccomandare a chi ama la natura. Oggi il centro di Ladispoli ruota attorno Piazza Marescotti, ribattezzata Piazza Roberto Rossellini in omaggio al grande regista italiano che qui spesso soggiornava. Attorno alla piazza, si trovano la maggior parte dei locali e le vie dello shopping.
Oasi di Palo, il paradiso della biodiversità
Situata tra Ladispoli e Marina di San Nicola, è una zona protetta dove sono conservate specie vegetali, piante esotiche e rare, specie animali di ogni tipo. Sono stati proprio i principi Odescalchi ad aver ceduto quest’area al WWF nel 1980, e oggi è possibile visitare un bosco igrofilo con piscine e stagni, diverse zone di macchia mediterranea con specie come ginepri, palme, lentisco, mirto, erica, oltre a cerri, roverelle, frassini, allori, olmi e orchidee spontanee, oltre a un’area dove crescono diverse specie vegetali esotiche. Per quanto riguarda invece la fauna, si possono trovare il tasso – vero simbolo di quest’oasi – ma anche donnole, faine, istrici, puzzole e volpi, insieme a testuggini sia palustri che celesti e varie specie di uccelli marini.
Torre Flavia e la Palude, ora inserito nella prestigiosa lista come “luogo del cuore” FAI
Molto danneggiata a causa delle frequenti mareggiate, del bombardamento del 1944 e del degrado, ma ugualmente amato e suggestivo simbolo di Ladispoli, è la Torre Flavia, di origini romane e fatta ricostruire nel ‘500 dal cardinale Flavio Orsini, per ordine di papa Leone X, a scopi difensivi dello Stato Pontificio. Fino agli anni ’70 la torre era completamente circondata dall’acqua. Attorno, sorge il Monumento naturale Palude di Torre Flavia, un’area dalle origini antichissime, zona umida estremamente rilevante per la tutela dell’avifauna migratoria (area di riproduzione di specie delicate come il fratino) e per la conservazione di una delle rare tracce di quello che un tempo fu l’ambiente costiero laziale. Delimitata da un sistema di dune sabbiose che la separa dalla spiaggia, è un’area naturale unica, fatta da piscine, stagni e canali inframmezzati da lingue di terra coperte da un fitto cannucceto e foreste di pianura, popolato da una straordinaria ricchezza faunistica a rischio estinzione e specie vegetazionali di notevole pregio ambientale, nonché emergenze archeologiche a narrare la grandiosità dei popoli antichi che l’hanno attraversata. Su una superficie di 48 ettari lungo la costa tra Cerveteri e Ladispoli, è oggi questo un sito da tutelare e valorizzare, inserito nella rete dei siti LTER (Long Term Ecological Research), strettamente connessa al territorio e alla comunità locale. Attorno alla Palude, sorge un sistema di associazioni, istituzioni (l’ente che ne cura la gestione è la Città metropolitana di Roma), centri di ricerca e artisti che si prendono cura del territorio. Dal 30 giugno 2025, con circa 5000 voti, è entrata nell’elenco dei Luoghi del Cuore FAI, per il suo alto valore naturalistico e storico, inserita così nella prestigiosa classifica nazionale dei luoghi più amati dagli italiani.
Necropoli Etrusca di Monteroni a Ladispoli
Un’altra testimonianza del passato è rappresentata dal Castellaccio dei Monteroni, casale fortificato di origine medievale situato lungo il percorso della via Aurelia, nei pressi della necropoli etrusca di Monteroni. È stato il set del film “La Grande Guerra”, capolavoro con Alberto Sordi e Vittorio Gassman.
La Necropoli Etrusca di Monteroni, purtroppo danneggiata dalla presenza di una cava, conserva ancora tracce del periodo compreso tra VI e V secolo avanti Cristo, nella stessa età dello sviluppo della città di Alsium. Si possono trovare oggi diverse tombe a tumulo con importanti corredi (ad esempio il primo abbecedario latino, su un piattello risalente al terzo secolo avanti Cristo). Presso il fosso Vaccina invece ci sono 60 tombe scavate nella roccia, probabilmente da riferire alla vicina località di Cerveteri (l’antica Caere) sede di una delle più importanti necropoli etrusche. Poco distante da Ladispoli, infatti, c’è uno dei più vasti e interessanti parchi archeologici italiani, patrimonio mondiale UNESCO, che lega i siti etruschi di Cerveteri e Tarquinia.
Le aree archeologiche romane, dalla Villa di pompeo al Castrum Novum
Numerosi anche i resti romani, data la vicinanza con la città imperiale e la bellezza del sito sul mare: qui i patrizi trasferivano le loro residenze estive (e i cittadini attuali mantengono la tradizione). Di particolare interesse, la Villa di Pompeo, presso la frazione di Marina di San Nicola, che secondo la tradizione appartenne a Pompeo Magno. Restano in piedi gli antichi portici con colonne in mattoni e gli ambienti decorati. Altre ville sono quella della Posta Vecchia vicino al bosco di Palo, villa di Marina di Palo, villa della Grottaccia, villa di Vaccina.
Una ventina di km più a nord, potete spingervi fino all’antica colonia romana di Castrum Novum, vissuta tra il III secolo a.C. e il V secolo d.C., nel Comune di Santa Marinella. Già insediamento dal neolitico e in epoca etrusca, divenne colonia romana in coincidenza con lo scoppio della Prima Guerra Punica.
Fosso della Mola, tra boschi di querce e cascate
Altro ambiente naturale piuttosto interessante è il cosiddetto fosso Vaccina o fosso della Mola, piccolo corso d’acqua che nasce dai Monti Sabatini e arriva fino a Ladispoli, e che presenta lungo la prima parte del suo corso un bel bosco di querce, ospitando poi numerose cascate, tra cui quella di Castel Giuliano; le altre sono la Cascata del Pietrone, la Cascata dell’Arenile, la Cascata Braccio di Mare, la Cascata del Moro o Caduta dell’Ospedaletto. Vicino alla foce si trovano anche i resti di un antico ponte romano, chiamato “ponte dell’Incastro”.