Nel cuore del Lazio, arroccato su un’altura che domina l’Alta Tuscia, si nasconde un piccolo borgo dalla bellezza senza tempo, una gemma del centro Italia tutta da esplorare. Caratterizzato da stradine lastricate e da case in pietra che riportano indietro nel tempo, questo borgo spicca per il suo maestoso castello e per un bosco quasi fatato che si estende ai piedi del paese, dove tra sentieri ombrosi e alberi secolari sembra di stare in una fiaba. Insomma, si tratta di un paesino unico nel suo genere, capace di incantare chiunque lo visiti con la sua atmosfera autentica e la pace più assoluta.
Questo borgo laziale è una gemma tutta da scoprire
Stiamo parlando di Torre Alfina, la meta ideale per scoprire la vera essenza del Lazio, fatta di tradizioni, paesaggi incontaminati e bellezze autentiche. Sempre molto affascinante nonostante lo scorrere del tempo, Torre Alfina è un luogo fatto di silenzi, panorami mozzafiato e una semplicità che conquista l’anima dei suoi visitatori. Sarà che qui il tempo scorre lento e che i ritmi frenetici della quotidianità lasciano spazio ad un bellissimo senso di quiete ma questo borgo è una vera chicca da visitare almeno una volta nella vita, suggestiva in ogni periodo dell’anno. Ma scendiamo più nei dettagli…
Un giro nel centro storico, alla scoperta delle sue attrazioni principali
Anche se di piccole dimensioni, Torre Alfina è un borgo ricco di cose da vedere! Una delle attrazioni principali è Piazza Sant’Angelo, la piazza principale dedicata a Sant’Angelo, piccola ma particolarmente suggestiva. Qui si affaccia la Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Molto semplice e con pareti spoglie, vanta un bellissimo altare e conserva una pala d’epoca. Continuate il tour del borgo, andando alla scoperta dell’antico impianto medievale di Torre Alfina, di cui oggigiorno restano tratti delle mura di cinta e alcune delle vecchie porte d’ingresso, come Porta Romana e Porta del Sole. Se pensate che Torre Alfina sia bella solo in superficie, è perché non avete mai visto i suoi sotterranei. Sotto le abitazioni del centro storico, si trovano le cantine scavate nel tufo, usate per conservare vino e olio. Alcune sono ancora in uso, altre si aprono solo durante le feste. Dopo aver fatto un giro nel centro storico, raggiungete il Museo del Fiore, situato poco fuori dal borgo. Situato all’intero di un vecchio casale ristrutturato nella Riserva Naturale di Monte Rufeno, è un luogo meraviglioso, con installazioni, percorsi sensoriali e mostre che cambiano a seconda delle stagioni. Il filo conduttore? La ricchezza botanica del territorio, le fioriture e le erbe spontanee.
Il Castello di Torre Alfina, emblema del borgo
Il simbolo del borgo? Castello di Torre Alfina, un’antica fortezza che domina il paese con le sue torri merlate e le mura grigie. Visibile già da lontano, lungo la strada che conduce al centro del paese, questo castello custodisce secoli di storia: dalle origini medievali, quando la fortezza aveva il compito di sorvegliare i confini tra Lazio, Toscana e Umbria, fino alle trasformazioni più recenti. Sono diversi i personaggi che hanno segnato il destino di questa fortezza ma tra tutti, spicca il banchiere belga Edoardo Cahen d’Anvers, che nell’Ottocento lo fece diventare una raffinata dimora nobiliare. Fu lui a conferirgli l’aspetto attuale, arricchendolo con elementi neogotici, torri slanciate, finestre ad arco e decorazioni che evocano i castelli del Nord Europa. Se l’esterno cattura subito l’attenzione, la parte interna è un vero sogno ad occhi aperti! Il castello infatti, custodisce camini monumentali, soffitti lignei, stanze ornate da affreschi ed eleganti scalinate che conducono alle terrazze panoramiche, da cui è possibile ammirare uno splendido paesaggio sulle colline circostanti. Concludete la visita di Castello di Torre Alfina visitando il parco all’inglese che si estende tutt’intorno, celebre per i suoi viali sinuosi, gli alberi secolari e le radure.
Il Bosco del Sasseto, noto come “Il Bosco di Biancaneve”
C’è un’ultima attrazione da non perdere nel borgo di Torre Alfina: il Bosco del Sasseto, situato ai piedi del Castello di Torre Alfina. A colpire l’attenzione, la sua atmosfera super fiabesca, che gli ha fatto guadagnare dal National Geographic il titolo di“Bosco di Biancaneve”. Perché? Per la particolare impressione magica che lascia a chi lo attraversa, merito dei massi lavici ricoperti di muschio, degli alberi secolari dai tronchi contorti e del sottobosco fitto che crea giochi di luce e ombra continui. La foresta si estende per circa 60 ettari e accoglie oltre trenta specie di alberi, tra cui lecci, faggi, olmi, aceri e l’albero della manna. Alcuni esemplari superano i 25 metri d’altezza e il metro di diametro. Nel cuore del bosco, sorge il Mausoleo di Edoardo Cahen, un piccolo edificio neogotico costruito a fine Ottocento per volontà del marchese.

