Sulle sponde del fiume Tagliamento, è una delle più interessanti città d’arte del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Pordenone. Famoso soprattutto per la presenza della prestigiosa scuola di Mosaico, è un borgo dove si intrecciano le origini medievali con l’arte musiva che attraversa il tempo e lo spazio. Dai tesori architettonici come il Duomo gotico e il Palazzo Dipinto, con affreschi che si estendono per tutta la facciata, alle meraviglie della natura intorno, legato com’è a doppio filo con il fiume, è un luogo incantevole da visitare, ricco di bellezze e in grado di regalare esperienze uniche.
Una struttura medievale ancora ricca di vita
Un borgo dalle origini antiche, si è sviluppato attorno al castello e ai palazzi sorti attorno, circondati da spesse mura, caratterizzate da accessi via terra e via fiume. Il centro conserva l’originale impianto medievale ed è stupefacente la cura e la manutenzione continua che consentono oggi di vederlo risplendere di vita e di arte: i restauri consentono di apprezzare ancora oggi le opere degli artisti che si sono succeduti nei secoli, Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, e Giovanni Antonio Pilacorte. Anima del borgo è sempre stato il commercio e la piazza del Duomo il suo cuore pulsante. Sotto la Loggia del Comune, si vede ancora incisa su un pilastro la “macia”, l’unità di misura per le stoffe in uso nella città. Da qui prende nome la Rievocazione Storica della Macia, evento che ogni anno ad agosto rievoca i fasti e le usanze del passato.
Ci troviamo oggi a Spilimbergo: la storia del borgo è legata a quella dei Signori della città, gli Spengenberg, famiglia di nobili di origine carinziana, fedeli all’Impero, che furono protagonisti di numerose pagine della storia tendendo agguati al Patriarca. Il Castello sostenne numerosi assedi nel corso delle guerre medievali tra i signori veneti e friulani, resistendo ai ripetuti assalti dei da Camino.
Il complesso del Castello e il meraviglioso Palazzo Dipinto
Oggi non è possibile ricostruire l’architettura originale del castello, soggetto a numerosi interventi e ampliamenti nel tempo e a numerose distruzioni, naturali e per mano umana. Un terremoto, un incendio nel 1500 a seguito di una rivolta popolare, ulteriori aggiustamenti nel corso del tempo fino al 1800, restituiscono oggi un agglomerato di residenze signorili, disposte ad anello attorno all’ampia corte centrale, circondato per metà da un profondo fossato, mentre per il resto è a picco su una scarpata del Tagliamento. Un panorama unico e sensazionale, dove l’uomo e la natura si toccano restituendo bellezza l’uno all’altro.
Edificio di maggior rilievo artistico è il Palazzo Dipinto, parte del complesso del castello, con splendidi affreschi ben conservati sulle facciate, attribuiti ad Andrea Brunello e al Pordenone e dei marmi che ornano interamente la facciata. Il Palazzo è la parte più antica del Castello, restaurata la prima volta tra 1390 e 1400 dal conte di Spilimbergo Wanzel. Questo palazzo era conosciuto col nome di Palazzo Nuovo di Walterpertoldo, il signore del luogo e si accedeva tramite il Palazzo Vecchio, distrutto nel 1511 e mai più ricostruito.
Museo a cielo aperto
Entrando da ogni parte in città, tre pannelli a mosaico ci accolgono: “Spilimbergo Città del Mosaico”, ed è proprio così. La Scuola Mosaicisti del Friuli, dal 1922, è il centro vitale del mosaico in città, riconosciuto a livello internazionale. Allievi di tutto il mondo imparano quest’antica tecnica dalle origini romane e bizantine fino alle sue evoluzioni contemporanee.
Diverse opere realizzate dalla Scuola Mosaicisti del Friuli sono fruibili anche passeggiando per Spilimbergo, all’interno di un progetto in itinere che rendono Spilimbergo un Museo a Cielo Aperto. Sulla cima degli edifici, alle pareti, nelle piazze e nei parchi, il mosaico è vivo e presente nei punti strategici della città. Lo stesso Duomo di Santa Maria Maggiore presenta una delicata pavimentazione musiva, piuttosto recente. Così troviamo opere musive all’ingresso del Municipio, della Biblioteca civica e nelle altre piazze del paese.
Il Duomo
Il Duomo di Santa Maria Maggiore fu costruito nel 1284 a ridosso dell’antica cinta muraria, di cui inglobò una torre, poi trasformata in campanile. Al suo interno si possono ancora ammirare capolavori di alto valore, come gli affreschi del Trecento nelle tre absidi.
La natura attorno e il Fiume Tagliamento
Non si può slegare la storia di Spilimbergo dal fiume che la costeggia: il Tagliamento. Delle originarie aree ricche di vegetazione che ricoprivano il territorio di Spilimbergo in antichità, attualmente ne restano poche tracce, come al Bosco di Valeriano, alcuni chilometri a nord della città, e in alcuni lacerti ripariali del Tagliamento a Sud del Duomo. Di grande rilevanza l’area della Grava, il greto del fiume come lo definiscono gli spilimberghesi. È un sito naturalistico legato alla città che comprende un’ampia superficie dove ancora si può osservare la particolare conformazione di quello che è chiamato il torrente naturale più grande d’Europa, un corso d’acqua dal carattere discontinuo e correlato alla frequenza delle precipitazioni. Passeggiare in queste aree, allontanandosi dal centro abitato lungo i dintorni, regala paesaggi ed emozioni indimenticabili, e un senso di pace e benessere che solo in questi vasti territori montani si possono respirare.