Ieri e oggi: le tendenze make up dal 2000 al 2024
Il ritorno dell’estetica Y2K: qualcosa di vintage, qualcosa di super moderno. Ecco cosa torna attuale dai beauty look anni 2000 e cosa invece abbiamo (per fortuna) lasciato alle spalle
I trend beauty sono fatti di ritorni, novità e riscoperte, specialmente adesso che i social amplificano e e rilanciano look che pensavamo dimenticati. Così come ritornano mood ispirati agli anni ’80 e ’90, non è da meno il periodo dei primi anni del Terzo Millennio: sembrano passati velocemente, ma le prime due decadi sono già lontane. Dalle sopracciglia sottilissime ai colori pastello, dalla terra aranciata ai primi accenni di gloss volumizzanti, fino agli hair look, alcune tendenze vengono riscoperte, altre sono ancora lontanissime, identificano quel determinato periodo e nulla più, altre ancora evolvono. Ecco gli stili make up ispirati agli Y2K, tra look iconici e grandi ritorni!
- I trend Y2K sono tornati: il video
- Bentornati anni 2000, dal make up ai capelli…
- Trucco anni 2000: le caratteristiche fondamentali
- La base, chiara e mat o scolpita (in arancio)
- Colori pastello e effetti opachi o all’opposto metallici sugli occhi
- L’evoluzione delle sopracciglia (e il ritorno delle sottilissime)
- Make up labbra: il gloss chiaro e fruttato al top (con qualche eccezione)
- Capelli, quel che torna e quel che (fortunatamente) no
I trend Y2K sono tornati: il video
Bentornati anni 2000, dal make up ai capelli…
Dopo l’estetica grunge e il gothic punk degli anni 90, nei primi Duemila tornano ad esplodere i colori, le atmosfere pop e i primi finish brillantinati, metallici e perlati su occhi e labbra. Iconiche le sopracciglia sottilissime ad ala di gabbiano, al top almeno fino a quando Cara Delavigne ha sovvertito l’eyebrow style con un look pieno, naturale e spettinato. Già con serie come Euphoria, l’hashtag #Y2Kaesthetic ha avuto un vero e proprio boom su TikTok e Instagram (Pinterest registra un aumento esponenziale delle ricerche sul trucco anni 2000) e anche sulle passerelle le ispirazioni dei primi 2000 sono tornate, già dalle collezioni 23-24, restituendo nuova linfa a look iconici come le labbra effetto specchio e i finish metallizzati sugli occhi. Perché Y2K? La sigla è, in gergo informatico, l’acronimo di Years 2 Kilo, ovvero nient’altro che “anni 2000”. Vediamo cosa torna oggi e come evolve il beauty look da 20 anni a questa parte, hairstyle e uso della piastra. Come vediamo sempre più spesso, la GenZ ama riscoprire e appassionarsi a tendenze iconiche del recente passato.
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Trucco anni 2000: le caratteristiche fondamentali
Riepiloghiamo cosa andava di moda negli anni 2000: il trucco occhi era più “basico” e meno stratificato, senza tutte le sfumature cui siamo abituati adesso. Da una parte i colori pastello, dall’altra i nude e le tinte neutre. Per i finish degli ombretti, di nuovo un bivio senza alternative: o opachi o perlati e scintillanti. I finish shimmer di oggi, iridescenti ma non eccessivi, ieri erano perlati o metal, insomma, senza mezze misure e troppe sofisticazioni. Stesso discorso per le basi: si passava da un incarnato uniforme e chiaro a effetti bronze con fard e terre aranciate, precursori dell’odierno contouring. Ecco in dettaglio di cosa stiamo parlando…
La base, chiara e mat o scolpita (in arancio)
La terra abbronzante, applicata in diagonale sull’incavo delle guance per definire le ombre così come oggi le conosciamo nell’effetto sculpting e contouring, aveva una tonalità tendente all’arancio. Terra aranciata applicata in diagonale a mo’ di antesignano del contemporaneo contouring. Regina di questo make up la star del pop Kylie Minogue o la regina del gossip Paris Hilton, eterna abbronzata con una terra aranciata ad enfatizzare la sua fake tan.
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Colori pastello e effetti opachi o all’opposto metallici sugli occhi
Sugli occhi, ogni tonalità pastello era ammessa: dal celeste al pesca, dal verde acqua al rosa petalo fino al viola, con un punto luce all’interno dell’occhio, ad anticipare quello che poi sarà il boom degli illuminanti. A indossarli in ogni suo concerto, la popstar Christina Aguilera, che anche oggi pare non abbia abbandonato il suo distinctive look non solo sugli occhi, ma anche su guance e labbra, ammorbidendo e rendendo più sofisticato – anche in termini di armocromia – il contrasto tra make up occhi (sempre ricco di riflessi e glitter) e rossetto, oggi meno cipriato e più in linea con il sottotono oltre che con l’armonia complessiva, che gioca su pesi e contrasti piuttosto che sul monocolore.
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Come detto, il colore opaco sugli occhi non ammetteva sfumature: anche i toni grigi o taupe venivano applicati in color block, anche se non sempre “intonati” all’incarnato (Jennifer Lopez è un esempio di come il trucco sia evoluto e cambiato in un ventennio).
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La matita bianca (oggi in butter) era già una tip usatissima per aumentare la dimensione dello sguardo. Se sugli occhi ogni nuance pastello era in voga, non mancava un “abuso” del rosa candy e cipriato sull’intero viso, da occhi, labbra e guance. Ricordate la dolcissima Britney Spears?
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All’opposto dell’opaco, l’effetto glitter e metal era l’altra tendenza in voga nei primi 2000, quando i finish metallizzati, “genitori” degli attuali shimmer. Ne era un’appassionata Beyoncé, con i suoi grigi scurissimi o argentei e metal, che oggi sceglie nuance e finish meno intensi e più controllati, brillanti ma non troppo.
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L’evoluzione delle sopracciglia (e il ritorno delle sottilissime)
Se il trend più forte in questi anni è quello delle sopracciglia bold, a volte si riaffacciano anche le sopracciglia finissime con la coda verso l’alto che Sopracciglia sottili ad ala di gabbiano con la coda verso l’alto: a questo è tornata anche una super top model come Bella Hadid.
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Al tempo erano tantissime le celeb amanti delle skinny eyebrows, da Pamela Anderson a Victoria Beckham e Charlize Theron, che anche oggi, pur avendo “aggiornato” il look delle sopracciglia in versione più naturale, non arrivano ai look estremamente bold (a meno di non ricorrere a matita e microblading).
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Make up labbra: il gloss chiaro e fruttato al top (con qualche eccezione)
Veniamo alle labbra: il must erano i gloss fruttati e i rosa chiarissimi, petalo o candy, anche perlati. Anche i look acqua e sapone erano un trend (ricordate Mariah Carey… molto prima di entrare nel blocco di ghiaccio!), antesignani dei look soft e naturali e di quello che oggi chiamiamo make up no make up, dalle labbra nude e dalle tonalità neutre sugli occhi.
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Tornando ai gloss, se da una parte c’erano i chiari e i semi trasparenti, c’era anche chi, all’opposto, come Gwen Stefani, amava il rosso in diverse sfumature, dal porpora al borgogna, dal rosso scarlatto a quel “ciliegia” che oggi prende il nome di “Cherry cola”. Un amore che dura da oltre vent’anni, quello tra la pop idol e le red lips.
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Capelli, quel che torna e quel che (fortunatamente) no
Chiudiamo questa carrellata di ricordi, attualizzazioni e nuove tendenze con gli hair look: da una parte ritornano le acconciature cartoon come i doppi bun che tanto ricordano Sailor Moon e i manga giapponesi (pochi giorni fa abbiamo proprio parlato dell’acconciatura Hime), così come i maxi elastici e le mollettine colorate. Cosa invece è cambiato? Il mondo delle colorazioni e delle decolorazioni è completamente rivoluzionato: quelle che un tempo si chiamavano Méches (anche platino e chiarissime), oggi sono colpi di luce (highlights), schiariture tono su tono dalle mille e una sfumatura, più calde o più fredde a seconda della base e del sottotono della pelle. I netti stacchi cromatici stile Spice Girls diventano oggi più morbidi e raffinati, leggi balayage e shatush. Anche le formulazioni, fortunatamente, guardano sempre più alla salute del capello e sostituiscono l’ammoniaca con attivi più naturali e meno aggressivi per il capello. In quanto a styling, 20 anni fa (sempre perché non c’erano troppe vie di mezzo), se scrivevi “mosso”, si leggeva “boccolo”, lo ricordiamo nelle acconciature della giovanissima Katie Holmes, al tempo di Dawson’s Creek, che oggi ammorbidisce la chioma in onde meno strutturate e più naturali.
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Idem per lo styling liscio: i capelli ultra sleek o, in versione corta, liscio sparato, riuscivano grazie a un uso estremo di piastre e tools a caldo, senza però l’aiuto dei termoprotettori. Risultato? Anche in questo caso, come per le decolorazioni aggressive, poca attenzione per la salute del capello, che rischiava di indebolirsi e sfibrarsi. Anche Cameron Diaz e Jennifer Aniston hanno “imparato” ad ammorbidire l’effetto, per un liscio anche in questo caso più relaxed e minimal chic.
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