Designer emergenti: a tu per tu con Domitilla Mattei, founder del brand Souldaze

Marilina Curci
  • Fashion Editor
  • Esperta in Content Management
16/12/2023

Estetica ed etica convivono nella visione della designer romana, che con i suoi capi in limited edition fa focus su una moda consapevole e sostenibile.

Designer emergenti: a tu per tu con Domitilla Mattei, founder del brand Souldaze

Una nuova idea di moda. Consapevole, responsabile, di alta qualità.

È il concept al centro di Souldaze, brand fondato nel 2015 da Domitilla Mattei. Talento tra i più promettenti del panorama italiano, fin dagli inizi la designer romana ha inscritto nel DNA del suo marchio una filosofia totalmente imperniata sull’etica sartoriale.

Un approccio che si traduce in edizioni limitate dal gusto contemporaneo realizzate in simbiosi con un team locale di artigiane esperte a partire da materiali naturali, riciclati e vintage.

Domitilla, ti va di raccontarci del tuo background e di come ti sei avvicinata alla moda?

Sono sempre stata una persona amante della libertà, delle avventure, dello stile di vita frenetico e attivo. Amo la natura, mi fa sentire viva, amo il luogo dove vivo, così quando nel 2015 ho lanciato il mio brand ho voluto portare quelli che sono i miei valori e i miei principi all’interno del sistema moda. Rispetto per l’ambiente, cercare di produrre col minor impatto ambientale e mantenere una filiera produttiva corta legata alla mia regione.

Che ruolo gioca secondo te la sostenibilità in questo settore?

È stata proprio la consapevolezza dell’impatto dell’industria della moda sull’ambiente che mi ha spinta a concepire un marchio che riflette le mie convinzioni.

Parlaci del tuo brand, Souldaze.

Souldaze, come detto prima, nasce nel 2015 dal mio desiderio di condividere i miei valori sostenibili. Alla base di ogni collezione c’è l’idea di portare la moda consapevole e produzione di alta qualità, per offrire collezioni in edizione limitata; combinando le ultime tendenze della moda con un processo di produzione eticamente corretto, l’obiettivo è avere un basso impatto sull’ambiente riducendo i processi dell’industria della moda e favorendo i tessuti naturali.

Da dove arriva l’ispirazione per le tue collezioni?

Per le mie collezioni mi ispiro a tutto ciò che mi circonda. Viaggiare per me è molto importante, vedere posti nuovi, capirne le tradizioni e respirarne l’atmosfera mi dà la giusta motivazione e creatività. Souldaze è l’insieme di tutta la mia personalità e dei miei valori, è una seconda me potremmo dire simpaticamente.

Tornando alla sostenibilità, pensi che le nuove generazioni abbiano la sensibilità necessaria a portare avanti il cambio di passo verso una moda – e un futuro – più green?

Sono molto fiduciosa nei confronti dei più giovani, credo in loro. Hanno a cuore molte tematiche, e anche se può non sembrare, la nuova generazione è molto sensibile e attenta. Molti scendono in piazza, e si battono per numerose battaglie. Nonostante la tecnologia avanzata credo che saranno molto bravi nel portare avanti il tema della sostenibilità nella moda, innumerevoli ad esempio comprano vintage, stanno abbandonando il fast fashion, hanno le idee molto chiare e questo mi fa ben sperare.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Al momento continuerò a seguire la mia strada, lavorando come ho sempre fatto mantenendo ben saldi i miei valori, creando collezioni che rispecchino a pieno la mia filosofia. Ho intenzione di creare collezioni sempre più innovative, nel rispetto della catena di produzione e dell’etica del lavoro. Continuerò a viaggiare e porterò ogni esperienza all’interno del mio brand.

(Nelle immagini: alcuni look della collezione Souldaze Autunno Inverno 2024)