È una “nuova” tecnica skincare, o meglio un nuovo concetto di una routine complessa e stratificata, che promette di restituire un incarnato radioso e tonico. La luminosità è negli ultimi tempi uno degli obiettivi principali della cura della pelle. Chi ricerca la trasparenza e la luce che viene da dentro, come nella glass skin, chi invece la arricchisce con un duplice obiettivo: ottenere l’aspetto levigato, rimpolpato e super idratato, che assomiglia alla cremosa e soda consistenza del burro. Ma come e quando si è parlato di butter skin?
Le origini della butter skin
Come sempre più spesso accade, si è trovato un nome accattivante a un rituale multipassaggio che affonda le radici in oriente, dove la tradizione della bellezza esteriore è frutto di una complessa routine che mira a mantenere la pelle in equilibrio e in salute. Alla base, con prodotti sempre più specifici, la profonda idratazione e il rafforzamento della barriera cutanea. Allo stesso tempo, la preparazione skincare mira a rendere la pelle una base perfetta, come una tela candida, su cui applicare il make up, anch’esso mirato a valorizzare il più possibile la luminosità.
I passaggi e gli ingredienti chiave per la butter skin
Idratazione multilivello, riparazione della barriera cutanea, protezione solare: queste sono le tre chiavi per aprire le porte della butter skin. Gli ingredienti fondamentali sono quelli che aiutano a mantenere l’idratazione e a rimpolpare: ceramidi e peptidi, che come abbiamo visto sono alleati essenziali soprattutto dopo i 40 anni, ma anche acidi grassi, acido ialuronico e glicerina. Meglio ancora se, dopo una delicata detersione e una periodica esfoliazione leggera, con acido lattico e PHA, l’idratazione viene potenziata con due passaggi: un siero e una crema, in grado di far penetrare a fondo gli attivi rimpolpanti e sigillarli poi con l’ultimo passaggio. Attivi come lo squalano e le ceramidi aiutano in superficie a trattenere l’acqua nelle cellule, mantenendo una base idratata e tonica a lungo.
Il make up per potenziare la butter skin: i prodotti
Dopo l’idratazione della pelle, si passa a potenziare l’effetto burroso con il make up. Come ormai siamo abituati, i prodotti make up non sono solamente pensati per un ritocco esteriore, ma uniscono alle performance del trucco un ulteriore elemento di cura della pelle. Se la routine di skincare fa la parte principale, il ruolo del make up si candida per l’Oscar come migliore attore non protagonista, se vogliamo usare una metafora cinematografica. Ottenuta una pelle morbida come il burro perché equilibrata e super idratata, applicate un trucco leggero che non vada a nascondere ma solo perfezionare la pelle, lasciando trasparire l’aspetto succoso e tonico. E si potenzierà, ovviamente, l’aspetto luminoso e chiarificatore con i prodotti giusti, dalla base al tocco finale. Si inizia con un primer idratante e luminoso, passando poi a un correttore o un fondotinta leggero, che mantenga un finish radioso grazie alla presenza di elementi perlacei e leggermente illuminanti.
Se terra e blush saranno lasciati alla scelta personale, non può mancare l’illuminante per esaltare al massimo l’essenza burrosa di questo look. Dagli zigomi alla fronte, fino alla punta del naso e al mento, dovrà essere ben dosato nei punti in cui naturalmente va a cadere la luce per esaltare l’effetto radioso. L’importante è che si fonda con la base in modo sfumato, risultato che si può raggiungere con un sapiente uso del pennello da fondotinta.
Come applicare il make up per un perfetto risultato “butter skin”
Una volta scelto il trucco da utilizzare, ricordandosi di controllare nella formula la presenza di idratanti di lunga durata e particelle illuminanti, anche il modo in cui si applicherà il make up potrà fare la differenza. Innanzitutto, si può applicare il primer con le mani, in modo che si riscaldi un po’ e si fonda a contatto con la pelle. Per fondotinta, bronzer e illuminante, una tip può essere quella di utilizzare lo stesso pennello, avendo cura di pulirlo tra un prodotto e l’altro. In questo modo, si contribuirà a integrare i prodotti e a sfumarli l’uno nell’altro in un continuum più “pastoso” e sfumato. Dal momento che, contrariamente alle tendenze 2000, qui non vogliamo lavorare di opacità, non è consigliato l’uso della cipria ma di uno spray fissante che bloccherà la base, aiuterà a tenere sotto controllo le zone che tendono a lucidarsi, pur senza spegnere l’incarnato.
Se l’elemento imprescindibile per questo make up è l’illuminante, scegliete colore e texture che abbiano una finitura naturale e non troppo marcata. Tenete sempre presente che, dalla scelta del prodotto al modo di stenderlo, l’obiettivo è realizzare una base leggera e omogenea che ricorda la luce che si riflette su un panetto di burro. Le formulazioni migliori? Per correttore, fondotinta, bronzer, blush e illuminante, liquido è meglio!