Nel cuore della costa centro-occidentale della Sardegna si trova Cabras, un gioiello tra natura e cultura, immerso nella splendida cornice della penisola del Sinis. Una delle zone forse meno conosciute e più selvagge, in realtà abitata sin dalla preistoria, ricca di testimonianze antiche come di aree protette. Oggi è il luogo ideale per una vacanza tra mare cristallino, storia millenaria e paesaggi incontaminati: non troppo affollato anche in alta stagione, visitarlo a settembre regalerà giornate ancora calde e lunghe, con pochissimi altri turisti assieme a voi.
Cosa vedere nella penisola del Sinis tra spiagge, borghi e storia
L’area marina protetta del Sinis, con le isole di Mal di Ventre e del Catalano, custodisce fondali ricchi di relitti antichi e una biodiversità straordinaria. Le spiagge sono lunghe e costituite da finissimi granelli di quarzo che brillano sotto al sole. Cabras è anche un museo a cielo aperto della civiltà nuragica e mediterranea. La scoperta dei Giganti di Mont’e Prama ha riportato alla luce un tesoro archeologico di valore inestimabile, oggi esposto nel museo civico locale. A breve distanza, l’antica città fenicia di Tharros racconta le stratificazioni storiche dell’isola, dai nuragici ai Bizantini. Infine, le famose peschiere offrono prodotti unici come la bottarga di muggine, eccellenza gastronomica sarda apprezzata in tutto il mondo.
Cabras e il suo oro: qui troverete la bottarga più buona del mondo
Cabras è un affascinante borgo situato a pochi chilometri dal mare e dalla città di Oristano. La sua economia è strettamente legata allo stagno omonimo, ricco di pesca, in particolare del muggine, da cui si ricava la celebre bottarga, detta appunto “oro di Cabras”. Il paese vanta origini antichissime, risalenti al Neolitico, e le testimonianze della civiltà nuragica sono ancora oggi visibili. Tra le attrazioni principali spicca il Museo Civico Marongiu, che ospita reperti archeologici provenienti dalla Penisola del Sinis, tra cui le imponenti statue dei Giganti di Mont’e Prama, simboli storici della Sardegna, ma anche semi di vite antica, la più antica testimonianza di coltivazione viticola nell’isola.
Lo stagno di Cabras è al centro della vita locale e della sua storia, con la Peschiera Pontis che rappresenta un importante impianto per la cattura e la lavorazione del pesce, dove è possibile gustare piatti tradizionali di mare e partecipare a visite guidate organizzate dalla cooperativa Alea Ambiente, che propone escursioni in canoa, in bici e bird watching. A 9 km da Cabras si trova il borgo medievale di San Salvatore di Sinis, noto per essere stato set di film western del passato. La chiesa locale sorge su un antico santuario nuragico, e il borgo si anima soprattutto durante la tradizionale Corsa degli Scalzi.
Le spiagge da non perdere: Mari Ermi, is Arutas e Maimoni
Le spiagge del Sinis sono prevalentemente lunghe e sabbiose e anche in alta stagione saranno raramente troppo affollate. Avete mai visto una spiaggia fatta di chicchi di riso? Le piccole pietre di quarzo bianco e riflettente rendono unica la sabbia di questi litorali, bagnati da un’acqua eccezionalmente cristallina che vi farà perdere l’orientamento e non capire se vi trovate ai tropici o in Italia! Particolarmente indicata per le famiglie con bambini è la spiaggia di Putzu Idu, dal fondale molto basso che degrada dolcemente a largo e non esposta a venti di maestrale.
L’antico villaggio di San Giovanni di Sinis e il sito fenicio di Tharros
Sulla Penisola del Sinis sorge San Giovanni, una piccola borgata marina un tempo villaggio di pescatori. Qui troverete diverse spiagge che si estendono fino a Capo San Marco. Particolarmente amato dai surfisti, offre anche nei giorni di maestrale la possibilità di fare il bagno in tranquillità nel versante di Mar Morto, la parte della penisola che guarda al Golfo di Oristano. Qui non si può perdere la visita a Tharros, città stratificata dalla lunga storia: qui ci sono stati insediamenti fenici, cartaginesi e poi romani.
Isola di Mal di Ventre e del Catalano: un’area marina protetta da scoprire e tutelare
L’Isola di Mal di Ventre, di origine paleozoica, si estende su circa 80 ettari ed è prevalentemente pianeggiante, con falesie sulle coste settentrionali, sud-occidentali e meridionali, e piccole spiagge nella parte orientale. È un raro affioramento granitico in un’area dominata da terreni diversi, influenzato fortemente dai venti occidentali, da cui deriva il nome “Malu ‘entu”. Il vicino scoglio Catalano, invece, è un relitto vulcanico composto da lava basaltica. Entrambe le isole ospitano habitat marini preziosi, in particolare praterie di Posidonia oceanica, fondamentali per la nidificazione di specie pelagiche e la biodiversità locale.