Situato a circa 70 km da Bari, il borgo di Poggiorsini è una gemma della Puglia dal fascino autentico. Lontano dal turismo di massa, questo incantevole paesino sorge tra le alte e calcaree Murge Baresi, all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, e le valli dei torrenti Roviniero e Basentello. Circondato da paesaggi naturali mozzafiato, che rendono l’atmosfera particolarmente calma e tranquilla, Poggiorsini è ricco di attrazioni da non perdere, alcune situate nel centro storico mentre altre leggermente dislocate ma pur sempre facilmente raggiungibili. Da dove deriva il nome? La prima parte dal latino “podium” (che vuol dire rialzo), mentre “Orsini” fa riferimento alla famiglia che detenne il possesso del borgo per ben 300 anni.
Tutto su Poggiorsini, un borgo pugliese dal fascino senza tempo
Al giorno d’oggi Poggiorsini conserva intatto il suo fascino più puro: tra prelibatezze culinarie tutte da assaporare, panorami strepitosi, vicoletti stretti su cui si affacciano edifici antichi e un incredibile senso di pace che aleggia nell’aria, questo borgo ruba il cuore dei suoi visitatori in un batter d’occhio, regalando un soggiorno unico che delizia il cuore e la mente di chi lo osserva. Insomma, inutile girarci intorno: Poggiorsini è la meta ideale per scoprire la vera essenza della Puglia! Scendiamo più nei dettagli…
Il Castello del Garagnone, simbolo del borgo
Il simbolo del borgo? Il Castello del Garagnone, un castello normanno dalle origini antichi, di cui oggigiorno sono rimasti i ruderi. Realizzato da Federico II di Svevia come fortezza per il suo esercito e situato su una collina a pochi km dal borgo, lungo il tracciato tra Gravina e Spinazzola, vanta una posizione privilegiata che lo rendeva efficace presidio di controllo e di difesa ai confini con la Basilicata. Questo vuol dire che da qui è possibile ammirare tutto il paesaggio circostante, un panorama mozzafiato che ricompensa tutta la fatica impiegata per raggiungere il Castello.
Sono queste le attrazioni da non perdere a Poggiorsini
Anche se di piccole dimensioni, Poggiorsini è un borgo ricco di attrazioni tutte da scoprire, tra cui importanti reperti che documentano ancora oggi il suo interessante passato in quanto luogo strategico per il controllo dei transiti tra la Basilicata e la Puglia. Prima di andare alla scoperta del suo centro storico, merita una tappa la località Grottelline, situata a tre chilometri da Poggiorsini. Qui si trova un bellissimo sito rupestre di notevole importanza risalente all’età medioevale. A confermare la presenza dell’uomo in questo località, ci pensano le numerose grotte che hanno dato il nome all’insediamento e che venivano utilizzate come dimore.
Da non perdere poi la Chiesa “Maria SS. Addolorata”, costruita subito dopo il terremoto del 1930 (che devastò il borgo e distrusse parte o intere strutture del paese) e consacrata nel 1988. Se il suo esterno è molto suggestivo, l’interno non è da meno: qui è conservato un pulpito ligneo realizzato da Vito Tritto di Acquaviva e la pregevole Deposizione settecentesca di Leonardo Antonio Olivieri. Continuate il tour di Poggiorsini visitando il suo belvedere, da cui si può godere di un panorama spettacolare su tutta la natura circostante. A rendere questo luogo tanto speciale, non ci pensa solo la sua vista mozzafiato ma anche la sua struttura maestosa, con mattoni rossi, una pratica forma ad anfiteatro e sei finestre quadrate.
Le prelibatezze locali tutte da provare, una vera esplosione di gusto e sapore
Se pensate che Poggiorsini sia famoso solo per le sue attrazioni antiche o per i paesaggi naturali che lo abbracciano, beh vi sbagliate di grosso. Un altro buon motivo per visitarlo? La sua interessantissima tradizione gastronomica, ricca di piatti squisiti che deliziano le papille gustative. Tra le specialità da provare, spicca sicuramente la tagliolina con purea di cicerchie e funghi cardoncelli, un primo piatto realizzato con pasta fresca, legumi e il cardoncello- un fungo carnoso e sodo tipico della Murgia. Un altro elemento base di molti piatti sono i lampascioni (i bulbi della pianta Muscari comosum, noti anche come “cipollacce turchine” o “cipollacci col fiocco”), che vengono gustati freschi, sott’olio, fritti, lessati o cotti al forno. Non mancano all’appello le verdure murgiane- come cime di rapa, cicoria, bietole e finocchietto selvatico- presente in diversi piatti, e la capriata, un mix di erbe selvatiche bollite, tra le quali domina la cicoriella, che vengono accompagnate insieme al purè di fave. Dulcis in fundo, il pane cotto, un’altra prelibatezza fatta con verdure e pane raffermo.