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Alla scoperta di Filicudi, l’isola più autentica e selvaggia delle Eolie

Alla scoperta di Filicudi, l’isola più autentica e selvaggia delle Eolie
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Molto selvaggia, poco mondana: Filicudi è l’isola perfetta per chi desidera immergersi in una natura incontaminata e iin panorami mozzafiato!


Sette sorelle, sette isole vulcaniche che formano l’arcipelago delle Eolie, riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Ogni isola racconta storie antiche e paesaggi marini davvero unici: scogliere che si tuffano a picco nel mare, spiagge e insenature da esplorare e fondali ricchi di fascino nei quali immergersi e rilassarsi. Tra queste isole, Alicudi e Filicudi rappresentano l’anima più remota e intatta dell’intero arcipelago: poco popolate, qui il tempo sembra essersi fermato. Su queste isole non circolano veicoli a motore: gli spostamenti avvengono a piedi lungo mulattiere o a bordo di barche. Filicudi, in particolare, è celebre per i suoi fondali rocciosi, le meravigliose grotte marine come lo Scoglio della Fortuna e la Grotta del Bue Marino, e i piccoli villaggi arroccati su tipici terrazzamenti. Poco mondana, Filicudi è l’isola per chi desidera immergersi nella quiete e nella natura più selvaggia. Ecco cosa vedere a Filicudi…

Il villaggio preistorico di Capo Graziano

Uno dei siti più affascinanti dell’isola è senza dubbio il villaggio preistorico di Capo Graziano, arroccato sulla cima della Montagnola orientale. In epoca preistorica, le genti che abitavano lungo la costa decisero di trasferirsi su questa altura per proteggersi dalle incursioni via mare. Qui, scavando nel tufo, organizzarono capanne che ancora oggi raccontano la vita quotidiana del Bronzo. Raggiungere il sito non è semplicissimo: serve una camminata su sentiero irregolare, ma l’atmosfera austera che si respira una volta in cima ripaga ogni sforzo. La vista è ampia, con mare e scogliere che punteggiano l’orizzonte, e il silenzio regala un coinvolgimento autentico nell’origine dell’isola.

Il villaggio di Filo Braccio

Situato più a valle, lungo la costa, si trova Filo Braccio, un altro sito essenziale per la storia e l’archeologia eoliana. Era qui che sorgeva il primo insediamento abitato dalle genti primitive. Al contrario di Capo Graziano, Filo Braccio era esposto ai pericoli del mare, ma conservava vivai e strutture utili alla navigazione e ai commerci. Oggi il luogo è quasi disabitato ma resta molto suggestivo: pietre affioranti, mura sparse e resti di capanne che testimoniano l’antico impianto urbano. Camminare tra questi reperti è un tuffo nel passato, un salto nella quotidianità di civiltà che hanno vissuto in simbiosi con questa isola aspra e profonda.

La spiaggia de Le Punte

Sotto il promontorio di Filo Braccio si apre la piccola cala de Le Punte, costituita da massi arrotondati levigati dal mare. Si raggiunge percorrendo una breve scalinata che scende dalla strada principale verso la costa. La spiaggia è raccolta e riservata: l’acqua cristallina arriva quasi direttamente ai ciottoli, offrendo un bagno intenso e rigenerante. Perfetta per una pausa tra un’escursione e l’altra o una sosta meditativa poco affollata. L’assenza di servizi e stabilimenti la rende un piccolo paradiso isolato, dove il contatto con la natura e il suono delle onde prevalgono su tutto il resto.

Il periplo in barca ed escursione tra grotte e faraglioni

Tra le escursioni più memorabili dell’isola c’è il periplo in barca intorno alla costa di Filicudi. Dal porto si parte alla scoperta della Grotta del Bue Marino, una cavità affacciata sul mare, delle formazioni rocciose come il faraglione La Canna, e degli isolotti come lo Scoglio dell’Elefante e l’isolotto di Montenassari. Ogni tappa è un panorama unico: pareti scavate dal vento e dal mare, acque limpide dove osservare la fauna marina, e punti ideali per fare il bagno in contesti naturali incontaminati. Il giro in barca è perfetto per chi desidera esplorare la costa da una prospettiva diversa, assaporando la calma e la bellezza selvaggia di Filicudi.