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5 Città Europee dove trascorrere un weekend di inizio estate davvero unico

5 Città Europee dove trascorrere un weekend di inizio estate davvero unico
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Amate i posti poco conosciuti e affollati d’estate? Ecco le mete ideali per una vacanza estiva lontana dal turismo di massa


Con l’estate si inizia a viaggiare di più: tempo di vacanza, weekend lunghi o intere settimane di vacanza, ed ecco a ogni inizio estate la fatidica domanda (se non siete di quelli che a gennaio hanno già risolto il problema di dove andare!). Anche a chi piace avere tutto sotto controllo, può capitare di avere all’ultimo minuto un weekend libero, o una vacanza non prevista. Ecco quindi che possiamo approfittare di offerte last minute, come di sconti speciali per determinate destinazioni. Le più gettonate, si sa, sono anche le più care. Giustamente, il turismo va saputo orientare. Ci sono città europee che parlano da sole, per l’iconica storia e i monumenti che ospitano, da Roma a Parigi, da Berlino a Barcellona, e città che restano un po’ in secondo piano (non sono il primo nome di città di un paese che nominiamo, ad esempio) ma che rivelano esperienze altrettanto gratificanti su tanti aspetti: bellezze naturali, artistiche e culturali, storia e anche tavola.

Città splendide, piccoli o grandi tesori poco conosciuti da chi viene dall’estero, che si rivelano mete ideali per pochi giorni – da inserire magari in un viaggio a tappe in un paese europeo, che sia il Portogallo o la Norvegia – in grado di regalarvi esperienze indimenticabili. Lontano dalla folla e dal turismo di massa, ma anche dalle altissime temperature (e sappiamo che purtroppo sono destinate ad aumentare ancora, tipo 1,5 gradi nei prossimi 15 anni!), che rendono difficile ad esempio la visita in altre città più centrali, affollate e collocate in aree meno ventilate.

Le 5 mete europee lontane dalla folla con città meravigliose e paesaggi pazzeschi

L‘estate europea non è solo Parigi, Roma o Barcellona. Abbiamo individuato alcune città in Europa in cui trascorrere giornate piacevolissime senza svenire dal caldo (capita, bevete sempre tanto!), senza sbuffare in una lunghissima fila (sempre sotto al sole) per entrare alla cattedrale di Siviglia come al Louvre, godendo di monumenti, musei, palazzi e siti d’interesse meno noti ma altrettanto gratificanti, immersi nella tranquillità, a contatto con tradizioni autentiche e pronti a lasciarsi contagiare dal fascino dei luoghi, il tutto accompagnato, ovviamente, da fantastiche esperienze gastronomiche. Ecco 5 città europee che vale la pena di conoscere (oggi) e visitare (appena possibile!).

Cahors, in Francia: Una città di sapori e di splendore in Occitania

Andiamo in Occitania a scoprire Cahors, una cittadina del dipartimento del Lot famosa per il suo mercato, ma non solo. Viaggiare verso Cahors significa passare per il ponte di Valentre, una sontuosa costruzione del 1345, sia di giorno che di notte si può apprezzare il suo riflesso nelle acque del Lot. Una volta attraversato il ponte, recati alla Cattedrale di Saint-Etienne, una tappa immancabile della città con le sue maestose vetrate e il suo chiostro ben conservato. Ai piedi della cattedrale si tiene il mercato di Cahors ogni mercoledì e sabato. Il mercato offre un’ampia gamma di prodotti locali a prezzi accessibili ed è ricco di sapori e buonumore. Altra tappa fondamentale della città è la fontana di Chartreux e la Maison de l’eau, dove si può conoscere meglio il modo in cui l’acqua veniva trasportata in città nel XIX secolo. L’acqua limpida del luogo e la roccia scolpita dal tempo conferiscono un aspetto molto caratteristico a questo luogo insolito. Alla fine della giornata, non puoi non passare dalla Brasserie Artisanale Ratz per gustare una birra locale prodotta da un birraio appassionato e da un team che sarà lieto di raccontare come si fabbrica e produce questa iconica e rinfrescante bevanda dalla tradizione secolare. Preferite il vino? Andate alla Villa Cahors Malbec per una degustazione commentata dei vini della regione e per maggiori informazioni sui vigneti di Cahors.

Bergen, Norvegia

Natura incontaminata, silenzi e panorami mozzafiato: questa è Bergen, incastonata tra fiordi e montagne, città norvegese così tipica da sembrare uscita da una cartolina. Famosa per le sue colorate case di legno, dal rosso ruggine, al blu reale, dal giallo al verde terra, ordinatamente disposte sul lungomare, anche d’estate è circondata da montagne innevate che proiettano lunghe ombre su fiordi scintillanti e sentieri, offrendo lo sfondo perfetto per una fuga estiva all’insegna dell’avventura (fonte: Condé Nast Travel + Leisure). Il quartiere di Bryggen, dove si trovano le case colorate di legno, è uno dei luoghi più iconici di tutta la Norvegia, riconosciuto patrimonio dell’UNESCO. Non è poi così piccola, dato che è la seconda città più grande della Norvegia, ma nonostante tutto Bergen mantiene un’atmosfera rilassata, perfetta per chi cerca di sfuggire al caldo e al trambusto. D’estate, ad esempio, le giornate sono lunghe e ideali per escursioni in montagna, gite in barca tra i fiordi e scoperte gastronomiche a base di pesce fresco e prodotti locali: questo la rende una delle migliori destinazioni europee per chi cerca un’estate diversa, più a contatto con la natura e lontano dai circuiti turistici più battuti.

Rotterdam, Paesi Bassi

Spesso messa in ombra dalla fama della vicina Amsterdam, Rotterdam è una città estremamente vivace e ricca di attrazioni, creativa e decisamente lungimirante. Nel cuore di uno dei porti più grandi del mondo e il più grande d’Europa, questa città olandese si è reinventata negli ultimi decenni per diventare un polo di innovazione urbana, architettura moderna e sostenibilità ambientale. Rotterdam è infatti impegnata in un’ambiziosa trasformazione green, con l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni di CO2 del 50% entro il 2029. La città ha anche investito molto in aree pedonali, spazi verdi ed edifici ecosostenibili, diventando un punto di riferimento tra le destinazioni urbane più sostenibili d’Europa. Nel centro storico di Rotterdam troverete pochi edifici sfuggiti ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Tra questi, ci sono il municipio, la chiesa di San Lorenzo (si può salire sulla torre) il vecchio ufficio postale e il quartiere di Delfshaven, situato nella parte occidentale della città. Sempre in centro, merita una visita il vecchio porto Old Harbour dove ammirare il connubio perfetto tra passato e futuro dal punto di vista architettonico.

Tra gli edifici nel centro storico di Rotterdam, spicca la Witte Huis, Casa Bianca. È stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco e si affaccia sul canale . È il più antico grattacielo di Rotterdam in stile Art Nouveau, dove potete trovare un bar per ammirare il panorama. Sulla riva del canale si trova anche l’Hotel New York, caratteristico edificio del 1917 dove si respira la nostalgia del passato e la malinconia provata dai tanti emigranti che navigarono con speranza e paura verso una nuova patria. Particolarissima l’area delle Case Cubiche, le originali casette a testa in giù che sono il simbolo di Rotterdam, tra gli edifici più fotografati e instagrammati dei Paesi Bassi. Nate da un’esigenza urbanistica, la risposta dell’architetto Piet Bloom fu di ottimizzare gli spazi interni creando residenze cubiche inclinate, sostenute da un pilastro esagonale. È possibile visitare l’interno di uno di questi edifici che è stato trasformato in un museo, ma anche dormire in un B&B. Erasmusburg è il ponte simbolo della città, dedicato a Erasmo da Rotterdam, un’opera che evidenzia un pieno impegno per gli standard sia tecnici che estetici, collegando la zona nord e sud della città. Incredibili anche angoli più isolati e giardini nascosti, che contribuiranno a rendere la vostra visita unica e indimenticabile.

Braga, Portogallo

A pochi chilometri da Porto, nella parte nord del Portogallo, esiste una città dalla storia antica ma con l’animo puntato alla modernità e al futuro, dove convivono chiese e palazzi storici insieme a parchi, ristoranti, locali notturni e quartieri universitari, ma soprattutto dove gli abitanti sono felici. Sì perché Braga, è qui che ci troviamo, è considerata una “città felice“, dove il livello di soddisfazione della popolazione si è rivelato per più anni tra i più elevati d’Europa, secondo diverse indagini. Conosciuta come la “Roma portoghese”, questa città storica è un invito alla contemplazione, a una passeggiata tranquilla e alla scoperta del suo ricco patrimonio. Tra strette strade acciottolate, chiese barocche, piazze fiorite e balconi in ferro battuto, Braga trasuda spiritualità e tradizione. La Sé di Braga, considerata la cattedrale più antica del paese, risale all’XI secolo ed è solo una delle tante testimonianze del patrimonio religioso che ha caratterizzato la città. Il Santuario del Bom Jesus do Monte, con la sua iconica scalinata a zigzag e le cappelle decorate con scene della Passione di Cristo, è un’altra tappa imperdibile, sia per la sua bellezza che per la vista panoramica.

E se avete ancora tempo, vale la pena visitare il Santuario di Nossa Senhora do Sameiro, Praça da República e i colorati Giardini di Santa Bárbara. E, naturalmente, in qualsiasi itinerario a Braga, la gastronomia occupa un posto d’onore. Il tradizionale baccalà alla Narcisa è un classico regionale, e il dolce Abade de Priscos è un must per gli amanti dei dolci conventuali.

Mostar, Bosnia-Erzegovina

Mostar è la “competitor” di Sarajevo per quanto riguarda il turismo ed è molto probabile che sia visitata ancora di più della capitale per il semplice motivo che è facilissimo raggiungerla anche dalla Croazia, da Dubrovnik soprattutto, con una semplice gita di un giorno. Mostar si trova infatti a circa 130 km dalla capitale Sarajevo e, ugualmente, a circa 130 km da Dubrovnik. Oggi Mostar è una cittadina molto bella nel cui mezzo scorre la Neretva, con un quartiere ottomano ben restaurato, negozi di artigianato, ristoranti e bancarelle che vendono souvenir. Nella città restano ancora evidenti le cicatrici della guerra serbo bosniaca. La distruzione del Ponte Vecchio fu l’apice della guerra tra serbi e croati, e ancora oggi visitando Mostar si precepisce il fragilissimo equilibrio su cui si regge la Bosnia.

Mostar è piccola e si visita tranquillamente in un solo giorno. Poco prima dello Stari Most (il celeberrimo ponte, simbolo della città) si trova un grazioso ponte, anche se un pochino più piccolo e decisamente meno famoso. Si tratta del Kriva Ćuprija, il Ponte Storto. La sua struttura è la stessa del più celebre Stari Most, ma questo piccolo ponte è in realtà ben più antico e la sua costruzione risalirebbe al 1558. Lo Stari Most, il ponte a schiena d’asino largo 4 metri e lungo 30, protetto da due torri chiamate in lingua locale mostari (custodi del ponte), è il simbolo di Mostar. La grande arcata che si riflette sulle acque della Neretva e il luccichio dei raggi del sole sulla pietra bianca locale, donano al ponte una sorta di aurea di sacralità. Qui c’è l’impronta evidente della dominazione ottomana: il ponte fu commissionato dal sultano Solimano il Magnifico nel 1557 per collegare le due parti della città separate dal fiume. Il Ponte Vecchio di Mostar è considerato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Meritano una visita anche il Kujundžiluk, il Vecchio Bazaar, una delle aree più antiche del centro storico di Mostar e la bella moschea che si trova a lato, la Koski Mehmed Paša. Per entrare all’interno della moschea si attraversa un grazioso cortile dove si trova la fontana delle abluzioni. Dentro la moschea è possibile scalare il claustrofobico minareto per ammirare il panorama di Mostar dall’alto. Sia la visita alla moschea, sia la salita sul minareto sono a pagamento.

Non lontano dalla moschea Karađozbeg si trova un’altra interessantissima visita che vale la pena inserire all’interno di un itinerario in città, quella alla Bišćevića Ćošak, una splendida dimora ottomana. Per conoscere la storia contemporanea e per comprendere a fondo il dramma della guerra subito da questa popolazione negli anni novanta del novecento, c’è Museo delle vittime di guerra e genocidio, in cui si ripercorrono gli avvenimenti della guerra che interessò il Paese dal 1992 al 1995.