Nella Valle d’Aosta- regione celebre per le sue vette, la sua storia e i castelli medievali- si sviluppa una vallata quasi sconosciuta al turismo di massa, un’oasi di pace lontano dal caos e della frenesia: la Valpelline. Questa valle, la più lunga della regione, conserva una natura intatta e selvaggia, il luogo ideale per chi ama le attività outdoor a stretto contatto con la natura. Oltre ad essere particolarmente suggestiva grazie ai suoi panorami mozzafiato, la Valpelline è anche custode di borghi deliziosi, delle chicche incastonate nel nulla dal fascino senza tempo.
4 borghi della Valpelline da visitare questo Autunno
Sono 4 i borghi della Valpelline da scoprire, tutti molto diversi tra loro ma accomunati da un incredibile senso di pace che aleggia nell’aria. Ogni borgo racconta una storia unica, tra case in pietra, viuzze strette e scorci panoramici di rara bellezza. Insomma, visitare questi borghi significa immergersi in un’atmosfera senza tempo, dove la vita scorre lentamente e l’aria è incontaminata. Scopriamo insieme di quali comuni stiamo parlando…
Bionaz, una chicca a 1600 metri di altitudine
Situato a circa 1600 metri di altitudine, il meraviglioso borgo di Bionaz è una chicca dell’alta Valpelline tutta da scoprire. Meta molto apprezzata dagli amanti della montagna, questo borgo è particolarmente suggestivo sia d’Estate che d’Inverno, complici le diverse attività che la natura offre, tra percorsi trekking, itinerari alpini, vie ferrate, escursioni verso rifugi e attività come sci di fondo. Tutto qui parla di natura, relax e ritmi lenti, la dose necessaria per staccare completamente la spina e ricaricare le pile, tra aria pulita e paesaggi mozzafiato. Ma c’è un altro buon motivo per visitare Bionaz: le sue tradizioni folkloristiche particolarmente vive, che trovano espressione tramite feste legate all’allevamento e alla transumanza.
Oyace, tra paesaggi mozzafiato e attrazioni antiche
Andando avanti, troviamo Oyace, un piccolo borgo montano a circa 1.377 metri di quota, distante circa 20 km da Aosta. Si tratta di uno dei comuni più suggestivi della zona, grazie sicuramente alla natura incontaminata che lo circonda e alla sua ricchezza paesaggistica. Emblema di Oyace, la Tornalla, una torre a pianta ottagonale risalente al 1187, considerata una delle più antiche in Valle d’Aosta. Caratterizzata da muri spessi quasi due metri, vanta una struttura molto caratteristica che cattura subito lo sguardo del visitatore. Da non perdere poi il ponte della Betenda, che attraversa il torrente Buthier in una gola profonda, dal fascino senza tempo grazie al contrasto tra la roccia, l’acqua e i boschi. Per valorizzare il territorio, Oyace negli ultimi anni ha avviato diverse iniziative, come il progetto “Case a 1 euro”, per recuperare immobili abbandonati, attrarre nuovi residenti e rilanciare l’economia locale.
Ollomont, per un’esperienza a stretto contatto con la natura
Un’altra chicca della Valle d’Aosta da non perdere? Ollomont, a un’altitudine di circa 1356 metri. Caratterizzato da una valle laterale soleggiata, circondata da montagne imponenti, fa parte della comunità montana Grand Combin. In passato questa zona fu sfruttata per le sue miniere di rame, al giorno d’oggi presenti sotto forma di ruderi antichi, che offrono scorci suggestivi di archeologia industriale. Proprio come i due comuni nominati precedentemente, Ollomont offre esperienze autentiche a stretto contatto con la natura, specie in inverno, la stagione dello sci di fondo e dello snow‐park. Questo borgo inoltre, ha anche una forte identità culturale, come testimoniano le tradizioni locali, tra cui la “Festa dell’asino” che ha luogo ogni anno nel mese di luglio.
Doues, una gemma di piccole dimensioni
E per concludere, Doues, una gemma di piccole dimensioni (popolata da soli 500 abitanti) a 1.176 metri sul livello del mare. Grazie alla sua esposizione rivolta a sud e al riparo dai venti settentrionali, Doues gode di un clima particolarmente piacevole per essere un borgo di montagna. Sono diverse le attrazioni da non perdere qui, come la Chiesa parrocchiale di San Biagio, ricostruita nel 1790 sulle fondamenta di precedenti edifici, il Castello de La Crête, un tempo possedimento dei baroni La Crête e dei marchesi Pallavicini, e il Museo degli Alpini, una mostra permanente curata dal locale gruppo Alpini, dedicata alla storia alpina e della comunità. Doues è la meta perfetta anche per gli amanti della natura poiché offre vari itinerari escursionistici!