Il modo migliore per immergersi nella magia inquietante dell’Autunno? Andare alla scoperta dei castelli abbandonati in Italia, l’attività perfetta per accogliere l’arrivo di Halloween. Tra nebbie leggere, foglie a terra e un assordante silenzio, i castelli abbandonati si trasformano in luoghi pieni di fascino e mistero. Visitare questi manieri consumati dal tempo significa fare un salto nel passato, immaginando storie avvincenti che ancora oggi sembrano aleggiare nell’aria.
3 Castelli abbandonati d’Italia dall’atmosfera gotica
L’Italia è ricca di castelli abbandonati, alcuni circondati da montagne, altri incastonati tra affascianti colline e altri ancora situati in calme pianure. Anche se tutti diversi tra loro, ognuno custodisce leggende, amori perduti e segreti dimenticati. Quali sono i più gotici da non perdere? Ve li sveliamo subito…
Il Castello del Gigante, una chicca dell’Emilia Romagna
Partiamo subito dal Castello del Gigante, un castello abbandonato in Emilia-Romagna che ha subito gravi danni a seguito del terremoto del 2012. Situata a Calderara di Reno e costruita nel Trecento come torre di avvistamento (voluta da un condottiero della zona), questa fortezza subì nel corso dei secoli diversi lavori di ampliamento, che la resero ancora più caratteristica e unica nel suo genere. Sopra la torre originale ne fu costruita un’altra, dedicata alla moglie del signore, e con il tempo l’edificio cambiò aspetto fino a diventare un castello in stile gotico ottocentesco. Nel Novecento, il castello ospitò un’associazione culturale americana, che lo trasformò in un luogo dedicato alla lettura, alla musica e all’accoglienza. Ancora oggi si possono vedere scaffali di libri, tappeti eleganti e una strana poltrona rimasta sospesa tra le rovine, un dolce ricordo degli anni passati. Poi il terremoto del 2012 ha causato gravi danni, compromettendo le volte, alcuni solai e la torre- quest’ultima è stata rinforzata con impalcature per evitare il cedimento. Anche se al giorno d’oggi la parte interna non è visitabile per motivi di sicurezza, l’esterno conserva ancora fascino e mistero.
Il Castello dell’Artista, situato nella campagna lombarda
Spostiamoci ora nella campagna lombarda e andiamo alla scoperta del celebre Castello dell’Artista, un luogo ricco di fascino e mistero. Perfetta fusione di eleganza senza tempo e stile antico, questo castello vide la luce nei primi decenni del Seicento, quando il marchese Gonzaga- membro di una delle dinastie più prestigiose d’Europa- decido di costruirlo. Nonostante lo scorrere del tempo, il Castello dell’Artista conserva ancora oggi l’allure di un tempo lontano, complice la sua struttura elaborata e incredibilmente bella, composta da una corte fortificata, edifici rurali e un corpo principale imponente. A colpire l’attenzione, ci pensa sicuramente l’aspetto intero, caratterizzato da pareti ricche di fotografie in tonalità seppia, chiare testimonianze del passato aristocratico ormai svanito. Tra volti sereni, abiti raffinati, frammenti di feste e di vita familiare di un tempo, il Castello dell’Arista ruba il cuore dei suoi visitatori, offrendo un viaggio nel tempo dal sapore particolarmente malinconico. Si prevede che, in futuro, il maniero possa rinascere grazie a un progetto di restauro.
Castelvecchio, uno dei luoghi più suggestivi dell’Alto Adige
Ultimo ma non per importanza, Castelvecchio Rausan (anche conosciuto come Castel Altrasen), un castello medievale ormai in rovina che si trova vicino a Rasun di Sotto, nel comune di Rasun Anterselva nella bellissima regione dell’Alto Adige. Situato poco sopra il paese di Siusi, ai piedi dell’imponente massiccio dello Sciliar, questa rocca risale al XII secolo, quando i Signori di Hauenstein, dai quali la rocca prese il nome originario di Burg Hauenstein, vi si insediarono con la loro dimora fortificata, iniziando così a dominare il territorio. La storia di Castelvecchio è molto interessante e ricca di avvenimenti: nel XIV secolo divenne la residenza del poeta Oswald von Wolkenstein (celebre figura della cultura medievale tirolese), per poi subire nei secoli successivi, guerre, abbandono e intemperie, che portarono alla rovina. Tuttavia, negli anni ’70 questa rocca subì un importante restauro, che restituì un aspetto migliore alle sue mura e agli affreschi della cappella, riscoperti sotto strati di intonaco. Oggi, quel che resta di Castelvecchio sono solo i ruderi di proprietà della diocesi di Bolzano-Bressanone; tuttavia, è possibile visitare le rovine, accessibili al pubblico e facilmente raggiungibili da Siusi in circa mezz’ora di cammino. Un’escursione a stretto contatto con la natura che rigenererà corpo e mente!

