Yoko Ono: l’artista incompresa

09/04/2013

“Tutti conoscono il suo nome ma nessuno sa cosa fa”. Questa è una delle tante critiche che è stata mossa nei confronti di Yoko Ono. Tutte le persone conoscono questo nome, in molti riescono anche a focalizzare la sua immagine, solitamente legata al cantate con gli occhialini tondi, John Lennon. Ma chi è e cosa fa realmente Yoko Ono?

Nata da una famiglia molto ricca di Tokyo, Yoko dimostra subito di essere un’artista, legandosi a visionari del suo tempo e studiando approfonditamente le arti. Dopo il periodo buio della guerra, l’intera famiglia si trasferisce in America dove Yoko rimane a vita. Irrequieta e spavalda, nonostante il suo rango superiore, si mescola spesso alle persone ‘del popolo’ da cui trae ispirazione,e la libertà per la quale lei stessa ha sempre lottato. Si sposa diverse volte, sempre per breve tempo; ha persino una figlia, che ritrova però, in seguito al rapimento del marito, dopo molti anni.

Nel 1966 incontra per la prima volta John Lennon che inizia a frequentare, però, solo qualche anno più tardi. Con lui collabora alla realizzazione di diversi album dei Beatles e a lei furono dedicate numerose ballate. Si sposano e nel 1975 hanno il loro unico figlio Sean , la cui nascita avvicina maggiormente la coppia alla politica, che in quegli anni appoggia movimenti pacifisti, finanzia comunisti radicali e gruppi femministi.

Le opere di Yoko rappresentano un’arte poco nota, provocatoria, spesso incompresa. È stata ed è tutt’ora, un’artista concettuale, una donna che ha stimolato il suo pubblico durante le sue performance: nota l’esibizione in Cut Piece quando invitò il pubblico a tagliare con delle forbici i propri vestiti, fino a rimanere nudi.

Surrealista e sperimentale, si è cimentata anche nella regia, realizzando numerosi film, tra i quali il più noto è Bottoms, una serie di inquadrature di glutei in cammino. Il lavoro provocò non poche reazioni ma ancor di più fece scalpore, nel 2004, l’opera My Mummy Was Beautiful. Questo il nome del contributo alla Biennale di Liverpool, quando tappezzò la città con una serie di poster che rappresentavano le due parti del corpo femminile con le quali un neonato entra immediatamente in contatto: la vagina e il seno. L’opera riscosse critiche e le persone, soprattutto di Liverpool, si ritennero offese.

Ad oggi Yoko Ono è ancora una figura molto forte, una grande presenza legata al mondo dei Beatles ma soprattutto legata a un’arte concettuale, sperimentale e visionaria troppo spesso ignorata. Una donna decisa, che ha saputo sopravvivere, a suo modo, a critiche e opinioni, troppo spesso, spiacevoli, e che offre un’immagine di sé impassibile, smaliziata e persino simpatica.