Se gli stilisti fossero personaggi di Piccole Donne
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Chi non ha letto Piccole Donne di Louisa May Alcott almeno una volta quando era piccolo? C’è qualcuno a cui non piaceva guardare incantato le immagini del libro e studiarle nei minimi dettagli, o ascoltare sognante le descrizioni dei pizzi e dei nastri di seta e velluto regalati alle ragazze per Natale o ai compleanni? Dal 9 gennaio Greta Gerwig porta in sala il suo riadattamento del celebre romanzo ottocentesco e noi non vediamo l’ora di dare un’occhiata ai magnifici costumi di Jacqueline Durran! Questo nome è già una garanzia: nessuno meglio della costumista britannica, già vincitrice del premio Oscar per Anna Karenina nel 2013, avrebbe potuto ridare vita alla moda vittoriana.
Le passerelle inseguono l’Ottocento
Se volessimo prendere ispirazione dal film anche noi per qualche outfit, ecco quattro grandi marchi che per la prossima primavera-estate ci propongono pizzi, merletti, fiorellini e ruches, il tutto reso più sbarazzino e “moderno” dall’estetica del Far West, anch’essa tipica di fine ‘800, e dalle sue giacche e corsetti. Quattro come le sorelle, una sfilata per ognuna di loro!
Alexander McQueen è Jo
Alexander McQueen
La collezione disegnata da Sarah Burton per la stagione calda è bellissima e variegata, nelle forme, nei colori, nei materiali. Femminili ruches e maniche a sbuffo si contrappongono a giacche e tailleur rigidi dal taglio maschile, in pieno stile Jo, la più ribelle delle sorelle March. Gonne e vestiti in pizzo san gallo bianco riproposti anche in pelle nera, fantasie a fiori su abiti lunghi smorzate da corsetti o cinture in pelle scura in contrasto. E poi un po’ di tulle e trasparenze, ricami e tagli asimmetrici: giacche con “strascico” o drappi in stile saloon, righe verticali per abiti voluminosi e completi giacca-pantalone, gonne longuette a palloncino con tasche sul davanti e impermeabili beige corti alla vita. La sfilata di McQueen è estremamente moderna e, allo stesso tempo, molto evocativa.
Anna Sui è Amy
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Anna Sui si ispira apertamente all’estetica vittoriana e ci propone fantasie a fiori e pizzi articolati, colori chiari, ruches, giacche con colletti bianchi come i suoi calzini merlettati e abiti dai tessuti leggeri e trasparenti. I capi ricordano i vestiti delle bambine di un tempo e ben si adattano al carattere della piccola Amy, dolce e leziosa, innocente e femminile. Infantili quadretti vichy e righine su abitini al ginocchio o al polpaccio, ricami, tagli a palloncino e colori pastello per capi morbidi e confortevoli danno vita a una collezione romantica e naïf.
Simone Rocha è Beth
Simone Rocha
Simone Rocha fa degli abiti a sbuffo e delle ruches il punto focale della sua collezione, sceglie soprattutto colori neutri come il bianco, il nero, il blu e qualche incursione di rosso e verde. Realizza capi ricercati e pacati, che trasmettono quasi un senso di serenità, si potrebbe dire, e ci ricordano il carattere della docile Beth, nella storia destinata alla sorte più triste che possiamo immaginare. Vi troviamo giacche ricamate a fantasie semi-geometriche dai dettagli femminili ma seriosi, tagli adatti a signore un po’ romantiche e un po’ con la testa sulle spalle, gonne multistrato realizzate in tessuti leggerissimi e trasparenti, tulle, pizzi, abiti lunghi dalle strane cuciture. La collezione di Simone Rocha è ispirata e decorosa, pensata e curata nei minimi dettagli.
Erdem è Meg
Erdem
Infine Erdem con la sua linea variopinta, ispirata dall’ovest di tutte le Americhe, del Nord e del Sud; tagli a sacco leggermente a sbuffo vengono arricchiti da pettorine con ruches e colletti pomposi, fantasie a fiori o geometriche si contrappongono a capi monocolore ma dalle sfumature brillanti. Guanti lunghi e cappelli dalla tesa larghissima tenuti su da larghi nastri e grossi fiocchi arricchiscono il look, già esuberante di per sé. E poi mantelle, ponchi, caftani; la sensazione generale è quella di una collezione adatta alle signore, ma a quelle un po’ sbarazzine, quindi perfetta per Meg, la più grande delle sorelle, ma pur sempre ancora una piccola donna.