Milano Moda Uomo: Fashion Week tra futuro e passato
Jacopo Raule|Getty Images
Si conclude sulla passerella di Gucci il calendario di Milano Moda Uomo, la celebre rassegna di show e sfilate organizzati nell’ambito della Settimana della Moda di Milano e dedicate alla moda maschile per la stagione invernale 2020 – 2021.
Gli eventi, svoltisi nel corso di cinque giorni, hanno visto protagonisti i grandi nomi del fashion Made in Italy e internazionale: da Armani a Fendi, da Ermenegildo Zegna a Ferragamo, da Marni a Etro a Dsquared e tanti altri ancora.
Ma quali saranno le tendenze del prossimo inverno? Noi abbiamo dato un’occhiata alle passerelle e adesso siamo qui per raccontarvi che cosa abbiamo visto.
Gli uomini sentinella di Emporio Armani
Credits: Pietro S. D’Aprano | Getty Images
Guardando la sfilata di Emporio Armani nel suo set total black, dove gli schermi recitano I’m saying yes to recycling, la sensazione è quella di trovarsi davanti a una lunga fila di uomini-sentinella, serissimi e pronti a tenere sotto controllo tutto ciò che hanno intorno. Armani sceglie principalmente tre colori, il nero, il rosso e il grigio scuro, e li usa per dar vita a capi squadrati dal finish sportivo ma elegante. I completi la fanno da padrone, con giacche doppiopetto o casacche in stile estremo-orientale senza bottoni, grigi, neri e soprattutto con dettagli in lamé. Lo stilista gioca poi con le fibre lucide: usa il raso o i tessuti tecnici lucenti per le camicie, gli impermeabili e i giacconi con grandi tasche sul davanti, per i capispalla trapuntati e lunghi fino a metà gamba o i piumini, corti alla vita o lunghi fino ai piedi.
Credits: Pietro S. D’Aprano|Getty Images
I tagli sono netti, lo stile minimalista, le spalline larghe e gli accessori ci ricordano il futuristico passato anni ’90 della trilogia di Matrix. Occhiali da sole con lenti piccole, scure, rettangolari e con dettagli in rosso o arancio fluo in contrasto. E poi maxi bag in pelle, zainetti e i guanti: niente come loro trasmette idea di distacco e professionalità! Per completare i suoi look l’uomo Armani usa anfibi o stivali in gomma e, per stupirci ancora di più, indossa caschi veri e propri e pettorine che donano un’aura quanto mai militarista al tutto.
La classe impiegatizia di Prada
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Se nel mondo distopico di Armani i suoi sono i controllori, nello stesso mondo quelli di Prada sono i controllati. Il brand dà vita a una collezione che fa suo e reinterpreta il concetto di divisa e lo fa sfilare in un set di anonimi e ansiogeni corridoi rossi e stanze con enormi orologi in cui la gente si scontra ma non si incontra. I capi sono soprattutto grigi, neri e marroni, i dettagli verde petrolio, viola e gialli brillanti.
Credits: Tullio M. Puglia|Getty Images
Si vede qualche fondo a zampa per i pantaloni, altrimenti a gamba dritta e decorati con risvolti e inusuali ghette. Poi i gilet in lana monocolore o a stampa semi-geometrica, i maglioni dal finish british, le casacche con ruches sul petto, i giacconi e i capispalla dal taglio dritto e squadrato, non più avvitato, anche in questo caso corti al bacino o lunghi a metà gamba: le vie di mezzo sono poche. Per gli accessori propone cartelle e ventiquattrore che ricordano la classe impiegatizia, con borsoni, valigie e stivali in gomma colorati o sneakers che smorzano la seriosità degli outfit.
I cowboy di Etro
Credits: Tullio M. Puglia|Getty Images
Anche in questa occasione Etro rimane fedele al suo spirito evasivo e stavolta si sposta nell’ovest degli Stati Uniti e nelle grandi praterie dei vecchi cowboy, i lavoratori della natura, i divergenti dei centri urbani. La tavolozza di colori caldi come l’arancio, il rosso, il ruggine, il viola trasmette un senso di confortevole accoglienza, aiutata dai suoi plaid, dal tweed, dal tartan. Balzano subito all’occhio le mantelle, gli scialli e i ponchi: ogni look, seppur già curato in ogni dettaglio, è arricchito da calde pashmine.
Credits: Tullio M. Puglia|Getty Images
I capispalla e le giacche sono resi più dinamici dall’uso delle frange, il patchwork e le stampe cachemire si riconfermano come uno dei capisaldi del brand. Le linee sono morbide e hanno un finish più colorato e meno serio delle collezioni che abbiamo descritto qui sopra. Guardando i modelli sfilare, inoltre, non potremo non accorgerci delle loro calzature: veri e propri stivali da cowboy e da cavallerizzi, realizzati in pellami chiari pettinati, abbinati a pochette e borse in lana a fantasie geometriche. La sfilata di Etro è autunnale e peculiare, tradizionale nei tagli di giacche, cappotti e pantaloni ma particolare nei riferimenti e nelle fantasie.