Fashion Week: ecco perché abbiamo amato la collezione Fendi

La collezione Fendi presentata a Milano durante la Fashion Week 2020 è classica e moderna al tempo stesso. Unica nota stonata le pellicce, non proprio in linea con le ultime tendenze.

Fashion Week: ecco perché abbiamo amato la collezione Fendi

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Fendi
Nel tardo pomeriggio del 20/02, alla Milano Fashion Week, ha sfilato la nuova collezione autunno/inverno 2021 di Fendi. Il marchio romano nasce come pellicceria e pelletteria e anche dopo decine di anni di brillante carriera nel mondo della moda rimane fedele alle sue origini. Fendi, in effetti, ama la tradizione, il vintage, l’atmosfera di un défilé classico. Ma allo stesso tempo non sa fare a meno dell’innovazione, della compenetrazione tra passato e futuro, delle linee rigide che nel nostro immaginario associamo comunemente a una minimalista estetica futurista.

Maniche gonfie e impunture da corazza

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Perfettamente in linea con le ultime tendenze del fashion anche da Fendi sfilano le maniche a palloncino. In questo caso, però, si tratta di tessuti tendenzialmente rigidi che, partendo dal giromanica a kimono, a metà braccio si gonfiano per poi restringersi solo all’altezza del polso. Le maniche sono poi impunturate da linee parallele, come a voler trasmettere l’idea di rinforzi corazzanti. L’aggressività di questo elemento è smorzata sui capi realizzati con tessuti leggeri come la sera o lo chiffon, è il caso ad esempio delle camicie in rosa salmone chiarissimo, o dei maglioni e dei cardigan in lana pelosa e dai toni chiarissimi.

Pelle e pellicce

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Quella di Fendi di proseguire sulla via delle pellicce è una scelta coraggiosa, soprattutto in un momento della storia della moda in cui si diffonde sempre di più l’attivismo contro lo sfruttamento degli animali per la realizzazione delle pellicce. Della collezione fanno parte pellicce lunghe a metà gamba, stole bordate di pelo rosa e nero, completi gilet e gonna longuette della stessa materia e poi numerosi capi in pelle. Qualche esempio? Il capospalla alla Mary Poppins indossato da Bella Hadid in passerella è un total leather nero stretto in vita e svasato; vediamo poi completi safari con giacche multitasche e gonne in pelle marrone, finti impermeabili con tasche e bottoni in giallo crema. E come dimenticare gli accessori e le borse? Fendi propone versioni rivisitate ma sempre riconoscibilissime della sua iconica Peekaboo, borse a mano impunturate in seta o raso, pochette innovative, cinture da stringere in vita, mini bag squadrate in pellame o materiali metallici che si contrappongono, invece, alle maxi bag da giorno, una tra tutte l’enorme borsa in formato busta, che fa il paio con il finto sacchetto stretto da laccetti che solitamente troviamo nelle confezioni di Fendi a protezione dell’oggetto acquistato.

Calzature moderne all’antica

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Una menzione speciale va alle scarpe da sogno che arricchiscono e definiscono i look più o meno castigati delle modelle. Décolletés vagamente accollati a punta semi-squadrata in raso e cintura alla caviglia con tacco di media larghezza e altezza, stivaletti a calzino a metà polpaccio che ricordano le linee delle calzature ottocentesche, ma con dettagli moderni: retine, impunture geometriche, contrapposizione di colori e texture e finti reggicalze e giarrettiere che conferiscono un tocco di sensualità e di segretezza al tutto.

Pezzi da arredamento

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Nel suo insieme la nuovissima collezione del brand romano è molto composta, elegante e sportiva allo stesso tempo, innovativa ma non prorompente; sceglie nuances classiche e scure insieme a colori più vivaci come l’arancio, il tipico giallo Fendi, il rosa salmone, il color ruggine. Ama la lana pettinata che usa sui cappotti e per le giacche, i tessuti semi-lucidi come l’elegantissimo raso che abbiamo più volte nominato, le stampe animalier che si mischiano e si confondono alle fantasie a disegni cachemire dei soprabiti e l’elaboratissimo pizzo usato per realizzare i sensuali capi da sera. Quelli di Fendi sono capi di design, quasi, pezzi di arredamento per ricche case di modernariato francesi. O almeno, a noi di Stylosophy piace immaginarli così.