La moda non deve parlare di genere: Jonathan Anderson, tra abiti e attivismo LGBTQ+
Il fondatore di JW Anderson e direttore creativo di Loewe Jonathan Anderson ha voluto sottolineare con forza il ruolo della moda nella valorizzazione della diversità, nel sostegno alle cause LGBTQ+ e a favore di una maggiore libertà di espressione.
La moda come arma protettiva
La moda deve smettere di parlare di genere: è questo il messaggio che Jonathan Anderson vuole inviare al mondo. La moda deve essere un modo per sperimentare la propria personalità, capire la propria identità: i vestiti in questo senso, possono avere un ruolo emozionale, quanto protettivo. Il modo in cui scegliamo di vestirci può essere a volte rischioso, proprio per questo possiamo sfruttarli come vere e proprie armi.
Il modo in cui vestiamo, oltre a segnalare l’appartenenza a una sottocultura, o a un gruppo, ci consente anche di affermare la nostra individualità. Un modo per conformarsi, oppure, per ribellarsi dalle regole della società.
Gli abiti possono inviare tanti messaggi, anche politici, e non bisogna mai aver paura di osare.
Basta alla differenza uomo-donna
Il direttore creativo di Lowe, precisa che, nel mondo, ci si aspetta sempre che alcune cose siano indossate sempre dalle stesse persone: le donne si vestono in un modo, gli uomini in un’altro. Ma queste categorie, uomo-donna,non devono tracciare una riga netta, ma devono essere utilizzate solo come spunti e idee per elaborare nuove creazioni. Ogni indumento può avere diversi significati a seconda di come lo si modifica.
Oltre a questo, la moda può e deve essere utilizzata per educare le persone sulla storia queer, e fornire informazioni che possano essere d’aiuto alle stesse persone queer.
Anche la moda deve arrivare a un punto in cui non dovremo più parlare del genere di una persona, ma concentrarci solo sulla bellezza innata di ognuno di noi. Ci sono tanti modi diversi per intendere la bellezza, e chi lavora nella moda, più di tutti dovrebbe riflettere questo concetto. La moda deve essere più inclusiva, più rappresentativa della propria personalità, senza avere barriere. Il messaggio è che non ci sono regole su come scegliamo di vestirci. Potersi vestire come si vuole significa avere la possibilità di andare fuori nel mondo e dire: questo sono io.