Haute Couture Parigi: i migliori accessori
I migliori e più caratteristici beauty look presentati durante gli eventi di Parigi Haute Couture. Da non perdere i gioielli Schiaparelli, le piume di Giambattista Valli e tanto altro ancora
Schiaparelli, Pascal Le Segretain | Getty
Gli eventi in calendario di Paris Haute Couture si sono appena conclusi, è tempo di tirare le somme! Durante i quattro giorni dedicati all’alta moda i grandi stilisti francesi e internazionali hanno aperto una finestra su un mondo onirico e irraggiungibile, guidandoci nei meandri di chilometri di stoffe e cristalli, tra piume e ricami, acconciature e make up. In questo articolo è proprio di loro che parleremo: i beauty look di Alta Moda Parigi, attraverso le scelte e le proposte delle maison in tante strane tendenze.
I maxi gioielli
Schiaparelli, Pascal Le Segretain | Getty
Schiaparelli e Valentino sono stati i sovrani dei maxi gioielli quest’anno. La prima sceglie l’oro, le pietre dure e le perle di fiume per realizzare pezzi di gioielleria che ricordano le forme del mare e delle conchiglie, anche la simbologia dell’occhio le è cara. Sulle passerelle dell’haute couture vediamo sfilare orecchini che fanno pensare ai rami dei coralli e alle piante acquatiche, ear cuff dalla finitura vintage che ricoprono il padiglione auricolare, collane-collari che si impongono all’occhio come antiche gorgiere rivisitate in chiave metallica. Poi ancora ricchi bracciali che si arrampicano lungo le braccia come edera fiorata, spille e clip da applicarsi addosso o sugli abiti e strani occhiali-gioiello da ninfe del mare. L’oro di Schiaparelli, la stilista surrealista, è estremamente giallo, le sue perle particolarmente numerose, i suoi pezzi indubbiamente artistici e ispirati.
Valentino, Pascal Le Segretain | Getty
Valentino, invece, prende nappe e frange e realizza orecchini enormi, o forse dovremmo dire enormi accessori per le orecchie, che arricchiscono di colore i suoi abiti magnifici principalmente votati all’accostamento bianco-nero-rosso. Le sue nappe sono fucsia, verde lime, blu, rosse e arricchite da maxi cristalli che illuminano il volto coi loro riflessi di luce, adattissimi agli eccessi che ci potremmo aspettare da Alta Moda Parigi.
Gli head accessories
Dior, Pascal Le Segretain | Getty
Dior, Givenchy, Giambattista Valli, Xuan, Gaultier, Iris van Herpen. I nomi di chi per le sfilate di haute couture ha scelto accessori per la testa, cappelli, copricapo non finiscono mai.
Givenchy, Pascal Le Segretain | Getty
Dalle delicate coroncine intrecciate e bucoliche di Dior, che richiamano l’immaginario comunemente associato ai tempi antichi della Grecia e del mondo classico in generale, agli enormi ma leggerissimi cappelli di Givenchy, che schermano e proteggono una donna, a volte sposa, estremamente di classe, pudica e raffinata.
Giambattista Valli, Pascal Le Segretain | Getty
Dalle atipiche maschere piumate di Giambattista Valli, che non rinuncia ad arricchire di dettagli look già estremamente articolati, alle chiome selvagge di Gaultier: parrucche rosso fuoco, capigliature di gomma gonfiabili, cappellini da marinaio, corone di fiori in stile flamenco.
Accessori sostenibili
Iris Van Herpen, Vittorio Zunino Celotto | Getty
Ci sarebbe da fare un elenco sterminato, ma abbiamo ancora da raccontarvi delle sfilate haute couture di Xuan e di Iris van Herpen, che ci hanno a dir poco stupito coi loro pezzi creati con materiali di riciclo. La stilista olandese di origini vietnamite ha preso ispirazione dalle maschere veneziane a da quelle tribali per dar vita ad accessori visionari: bautte tempestate di perle e strass circondate da decine di treccine, caschetti da schermidore con tanto di pomposi colletti e finti capelli intrecciati, mascherine di piume e ricami che ci ricordano le macchie di Rorschach, i fiori, la leggerezza delle ali delle farfalle. Copricapo degni dei migliori royal wedding e conturbanti maschere nere fatte di pizzi che censurano il volto ma non lo sguardo.
L’olandese van Herpen invece vira verso look a metà tra le profondità degli abissi, i Sensory Seas come li chiama lei, e il grande vuoto di un alieno universo, o anche verso un giardino botanico futuristico fatto di piante a noi sconosciute ma intriganti. Per i suoi accessori sceglie materiali vintage o provenienti da collezioni e oggetti già esistenti, si fa portavoce del concetto di una moda sostenibile, contro gli sprechi del mondo del fashion, realizzando look dai colori freddi, con make up e acconciature che ben si abbinano alle mascherine che sembrano esoscheletri a mo’ di lische, ai colletti rigidi, alle pieghe e ai petali che decorano gli abiti della sua collezione di alta moda a Parigi.