Gli effetti di Gomorra su Dolce&Gabbana
Quando è uscita la prima serie di Gomorra ho rivisto nei costumi tutto quello che vedevo sempre quando andavo a Napoli da amici e parenti. Soprattutto nei quartieri (spagnoli, per intenderci), o nelle periferie, l’uso della tuta da ginnastica, anche per uscire, è sempre stata un must, il giusto mix tra ricercatezza e comodità, che solo in quella realtà si riesce ad apprezzare.
Forse questo è il motivo per cui, anche se di marca e ben realizzata, io ho sempre categorizzato la tuta come un capo di abbigliamento sportivo, quindi pensato solo per chi ha intenzione di fare sport. Quindi NO aperitivi in tuta, NO cene in tuta, NO ad andare in giro a far shopping in tuta e, chiamatemi pure integralista, ma io dico NO alle coppie che vanno in giro per centri commerciali nel weekend con la stessa tuta, magari in colori diversi.
Tutto questo per dire che la mia paura più grande, quando è uscito Gomorra, é che i look dei personaggi di Secondigliano e dintorni visti nella serie TV, potessero in qualche modo diventare un modello da seguire, non solo in una realtà già avvezza a quel tipo di stile, ma in altri contesti in cui l’emulazione caratteriale e totale dei protagonisti poteva avere radici. Dopo la seconda serie di Gomorra infatti ho notato che la campagna autunno inverno 2016-2017 di Dolce&Gabbana fosse incentrata sull’idea del guappo, sullo stile di quartiere in salsa popolare rivisitata e lustrata al punto giusto.
In sostanza dopo aver visto gli effetti di Gomorra sulla gente tipo du’ fritture e “biv biv, vogl’ vedè se mi pozz’ fidà ‘e te”, sono sempre più convinta che anche i nostri cari Domenico Dolce & Stefano Gabbana si siano presi una sbandata per la serie TV e chissà magari anche per Ciro e Genny, un po’ come tutti noi.
E dai look che si ispirano alla sicilianità passare alla napoletanità del fashion style, si sa, è un attimo. ADESSO. Non stiamo qui a contestare la sfilata di Alta Moda in via dei Tribunali che è anzi un tributo a una città bella e difficile come Napoli, che finalmente può vantare di far da cornice a un evento di lusso di risonanza internazionale, come mai finora. Quello su cui viene da pensare è… siamo davvero pronti all’invasione del Gomorra Style?