Fondazione Prada apre il suo cinema all’aperto a Milano
Dopo un lungo periodo di chiusura, Fondazione Prada riapre le sue mostre e propone il suo cinema all'aperto, in uno spazio ibrido, con una serie di proiezioni a partire dal prossimo 2 luglio fino al 25 settembre
Dopo un lungo periodo di chiusura, causa pandemia da Coronavirus, Fondazione Prada a Milano non ha solo riaperto le porte delle sue mostre al pubblico, ma anche quelle del suo cinema. Infatti, con la riattivazione della programmazione cinematografica, l’edificio del Cinema subirà una radicale trasformazione.
Infatti, per la prima volta, lo spazio dedicato alle proiezioni diventerà ibrido, con le pareti mobili aperte integralmente, di modo da avere un continuo dialogo tra spazi interni, cortile e le altre strutture architettoniche. Il progetto è stato concepito da Rem Koolhass ed è stato pensato per lanciare “Multiple Canvases” un nuovo format che reinventa la “Soggettiva“, una delle sezioni della programmazione abituale di Fondazione Prada, che inizierà il prossimo 2 luglio e continuerà fino al 25 settembre.
Gli artisti e i film presentati durante il cinema all’aperto di Fondazione Prada
In dialogo con diversi artisti, come Simon Fujiwara, Peter Fischli, Goshka Macuga e Betye Saar, “Soggettiva” ospiterà in Fondazione Prada tantissime personalità del mondo della cultura. Tra questi: Pedro Almodovar, Danny Boyle, John, Damien Hirst, Nicolas Winding Refn. Tutti loro sono stati invitati a condividere con il pubblico i film che hanno marcato la loro formazione personale e intellettuale. Così, la rassegna “Multiple Canvases” presenterà artisti diversi, alla ricerca di connessioni, passioni segrete e inaspettate risonanze autobiografiche.
Così al cinema all’aperto di Fondazione Prada, dal 2 al 24 luglio, per tre sere a settimana alle 21:45 saranno proiettate cinque pellicole: Orphée noir di Marcel Camus (1959), Bara No Seretsu – Funeral Parade of Roses di Toshio Matsumoto e Nippon Sengoshi (1969), Madame Onboro No Seikatsu – History of Postwar Japan as told by Bar Hostess (1970), Nostalgia de la luz di Patricio Guzman e Sayat Nova e Il colore del melograno di Sergej Paradzanov (1966).
“Il cinema può essere inteso come un progetto di sogno collettivo che collega soggettività e materiali visivi attraverso la profondità del singolo individuo e la forma dell’incontro sociale”. A spiegarlo è Luigi Alberto Cippini, curatore dell’attività cinematografica di Fondazione Prada. “Multiple Canvases ibrida le preferenze visive profondamente personali di quattro artisti internazionali testando la forma delle screening list come una pratica di scrittura e un progetto collettivo”.
Dal prossimo 2 luglio quindi, oltre a tornare a visitare le mostre di Fondazione Prada, potrete anche godervi una serata in un bellissimo contesto grazie al cinema all’aperto.