David Bowie: l’irrequieto Duca Bianco

20/03/2013

Eclettico, dandy e immensamente rock, David Bowie, icona della musica anni ’70, è un artista di quelli di altri tempi. Suona, recita ma soprattutto canta. Con oltre quarant’anni di carriera, il Duca Bianco, nomignolo affibbiatogli dopo aver presentato il testo autobiografico Station to Station, è ancora uno degli idoli dell’era contemporanea. Le sue metamorfosi, il suo animo mutante e spesso implacabile e irrequieto, hanno caratterizzato fortemente la sua vita personale e artistica.

Affascinato dalle grandi band della scena londinese, David Bowie inizia a sperimentare con la musica, provando a guidare lui stesso dei gruppi musicali: Manish Boys, The Konrads, King Bees e Buzz. Siamo negli anni ’60 e il giovane cantante rappresentava più il mito di sregolatezza che genio. Qualche anno più tardi incide alcuni dei suoi componimenti migliori, tra i quali Space Oddity, la prima ballata rock a tema futuristico-spaziali. La sua carriera da perfomer è segnata molto dall’incontro con Lindsay Kemp, mimo ballerino, che gli ha insegnato il linguaggio del corpo e la drammaticità di ogni singolo movimento.

Ma è con gli Hype che David Bowie punta sull’ambiguità della sua figura. Abbandonati i panni folk, giunge sul palco un nuovo essere, più femminile e col rossetto. Gli anni ’70 sono il decennio che segnano quel cambiamento verso la trasgressiva ambiguità. Strizza il suo corpo in tutine spaziale, tinge le ciglia col mascara e decora il tutto con paillettes, lustrini, piume e stivali. Il perfetto esempio contemporaneo di drag queen. E con Ziggy Stardust raggiunge l’apice.

Emblema del trasformismo, il Duca Bianco negli anni ha cambiato look infinite volte, sconvolgendo e attirando sempre l’attenzione su di sé. I capelli tinti color carota, un fulmine che gli taglia il volto, i tratti del viso che ha scelto di mutare in quelli di una donna rock, il make up pesante. Ogni volta che il suo look cambiava sembrava cambiare sé stesso, quasi avesse scelto una nuova identità, un David Bowie tutto nuovo eppur sempre la stessa persona.