Balenciaga torna a sfilare con la haute couture dopo 53 anni e “ripulisce” il profilo Instagram
Foto Instagram | @balenciaga
Lo stilista georgiano Demna Gvasalia, direttore creativo della maison, ha riportato Balenciaga a sfilare con la haute couture dopo ben 53 anni di assenza. Infatti era il 1968 quando Cristóbal Balenciaga, spagnolo trapiantato a Parigi, si ritirò nel silenzio generale.
Il 2021 però è risultato l’anno giusto per ritornare dove il brand merita di essere, riaprendo i battenti di 10 di Avenue Georges V a Parigi, ovvero la storica sede dell’atelier couture, dove ha sfilato la collezione alta moda, decisamente attesa.
Niente musica mentre i modelli si alternavano in passerella, tutta l’attenzione e i riflettori puntati sulle creazioni, che richiamano l’archivio e lo stile storico della maison ma confrontato ovviamente con contemporaneità, elemento chiave del brand, che ha ridefinito il concetto di streetstyle, portandolo nel prêt-à-porter ed eliminando definitivamente le etichette di bello e brutto. Ma con i capi couture Balenciaga attua una rottura con quello per il quale è conosciuta oggi e lo dimostra la “ripulitura” del profilo Instagram da tutte le foto precedenti a questa sfilata.
Il ritorno nella haute couture di Balenciaga per raccontare la vera anima della maison
Ma perché Gvasalia ha sentito l’esigenza di interrompere un silenzio lungo 53 anni e tornare a calcare il palcoscenico dell’ambitissima settimana parigina dell’alta moda? Lo ha spiegato lui stesso: la volontà e il desiderio di raccontare chi è Balenciaga, qual è la storia del marchio. Le sneakers Triple-s, uno delle calzature più iconiche di questi anni, in molti pensano siano l’inizio della maison, quando in realtà questa affonda le sue radici più di 100 anni fa.
Questa collezione vuole omaggiare la le origini e la vocazione alla couture di Balenciaga, molto lontana dall’immagine che ha oggi il marchio.
Foto Instagram | @balenciaga
Cristóbal chiuse l’atelier poiché con l’avvento del prêt-à-porter sentì messa in discussione la sua professione di couturier e perciò decise di ritirarsi senza troppo clamore e senza polemiche. Oggi questo suo sconfinato bagaglio di conoscenze e talento, il direttore creativo della casa oggi lo ha voluto far rivivere, mostrando un’ulteriore sfaccettatura del marchio e di tutto ciò che rappresenta, sfruttando una moda e un guardaroba più concettuali rispetto a quelli a cui siamo abituati, e realizzati in maniera artigianale completamente su misura, per raccontare l’espressione pura dello stile o, come dice lui, l’architettura di una silhouette.
Il risultato sono capi sbalorditivi dai colori pieni, che siano brillanti e pop, total white o total black, dalle forme ampissime ma definite, altre più segnanti e classiche che creano un’estetica unica. Giacche, capispalla, tailleur, abiti lunghi, maxi e strutturati, tutti genderless, che raccontano la nuova era della haute couture.