L’haute couture di Parigi raccontata per immagini
In foto, da sinistra verso destra, abiti di Alexis Mabille, Givenchy, Giambattista Valli, Valentino e Giorgio Armani Privè- Fonte foto Getty Images
La settimana dell’alta moda parigina si è appena conclusa con la sfilata evento di Valentino di Pierpaolo Piccioli che ha fatto letteralmente commuovere non solo la venere nera Naomi Campbell, che a 48 anni cavalca ancora le passerelle come una pantera, ma anche molti degli ospiti presenti. E anche noi. Lo ammettiamo. L’haute couture è il sogno che prende forma, che si colora, che da volumi a tessuti, piume, pietre preziose, drappi sontuosi e km e km di tulle. E’ l’abito che nell’immaginario comune diventa fiaba, che meraviglia, lascia a bocca aperta, colpisce, a volte spaventa, ma sempre concretizza un pensiero. Quello dello stilista che lo ha immaginato, delle mani abili di sarte e sarti che lo hanno realizzato e quello delle donne che lo guardano sognando di indossarlo. E se è vero che i sogni non chiedono mai il conto, allora perchè non dedicarci un momento, astrarci e perderci fra l’incanto di tessuti pregiati, di incroci, scollature, intarsi? Siete pronte a questo viaggio onirico sulle passerelle dell’alta moda di Parigi? Vi racconteremo per immagini gli abiti, i make up, gli hair style, gli accessori e i protagonisti di questo sogno chiamato haute couture.
Ma procediamo con ordine, dando però subito spazio alla meraviglia: /me·ra·vì·glia/ – sostantivo femminile “Motivo o sentimento improvviso e gradevole di ammirazione spontanea e intensamente compiaciuta.” Mai definizione fu più pertinente. E ora capirete il perchè.
- Valentino: passeggiata nel bosco fra i fiori e i colori della terra
- In villa con Chanel fra piume, cristalli e micro fiorellini
- Il circo punk di Maria Grazia Chiuri per Dior
- Un tappeto di cristalli per Giambattista Valli
- Elie Saab, Jean Paul Gaultier, Giorgio Armani Privè e gli altri
- Il make up dell’alta moda, fra sogno e realtà
- I vip avvistati a Parigi
Valentino: passeggiata nel bosco fra i fiori e i colori della terra
Cascata di fiori su quest’abito dal sapore ottocentesco (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Una cascata di fiori: Pierpaolo Piccioli ha letteralmente ricoperto le donne in passerella (e anche chi assisteva pare sia stato accolto dai profumi di un giardino incantato) di fiori. Scala di colori incentrata sul rosa, il verde e il marrone, tonalità che l’occhio può scorgere in un bosco o in un elegante giardino ottocentesco appunto. Gli abiti, importanti, fiabeschi. Di quelli che ti fanno sognare di vivere fuori dal tempo e correre su di un prato a piedi nudi, sollevando giusto un pò la vaporosa gonna. Ma non solo.
Non solo rosa. Non solo taffetà. Gli abiti di Valentino si ricoprono di paillettes, di pizzo e tulle impalpabile. E si colorano con i toni della natura, marrone e nero compresi. Per sorprendere non solo con le forme, ma anche con i giochi di luce e i riflessi di questi tessuti che scivolano sulla pelle delle modelle trasportandole su un altro pianeta.
Top con coda lunga in piume bianco abbinato su pantalone arancione (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Ma l’eleganza per Valentino può anche prendere la forma di un pantalone che casca giù alla perfezione. Completi che sembrano dire: puoi indossarmi anche tu. Anche qui, linee morbide, piume soffici e colori vitaminici. Un mix esplosivo.
Voto: 10. Pierpaolo conquista e non sbaglia un colpo. Incanta e racconta con un filo di voce soave la sua visione.
In villa con Chanel fra piume, cristalli e micro fiorellini
Anche il buon Karl , che non è apparso perchè “molto stanco”, – al suo posto ha salutato la platea in estasi, Virginie Viard, suo braccio destro che in molti considerano la sia prossima erede – ci ha trasportati dal paesaggio innevato di una Parigi di fine gennaio in una villa in Costa Azzurra, fra alberi e piscine cristalline.
Abito in tulle e cristalli (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Cristalli preziosi, piume e tulle: Chanel non si fa mancare nessuno di questi elementi preziosi per raccontare la sua favola ambientata nel XVII secolo. Colori pastello mixati con il bianco e il nero. Immancabile il rosa. Imperdibile e rivisitato il tweed. Le lunghezze che si fermano poco sopra le caviglie, le forme della silhouette femminile accentuate grazie alle gonne a “coda di pesce”, la rotondità dei capi spalla. La donna Chanel è una perfetta dama di compagnia. Ma sa anche essere un’istitutrice rigorosa e impeccabile. E ovviamente in nero.
Tubino nero con volant rosa Chanel (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Rigoroso dicevamo, ma sorprendente: le ruches rosa che fuoriescono quasi con impeto dal tubino nero sono un inno alla bambina che ogni donna custodisce dentro di se. Adorabile.
Bianco e nero, come nel più classico schema colori dell’eleganza. Piume e pelle nell’altrettanto classico gioco a contrasto. Angelo o vampiro?
Decisamente scenografico l’abito da sposa che ha chiuso la sfilata Chanel (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Vuoi essere rassicurata? Ecco l’immancabile tailleur in tweed caro a Coco, che sopravvive rivisitato e colorato di un rosa pastello. Vuoi essere sorpresa? L’abito da sposa che ha chiuso la sfilata, indossato dalla super top italiana Vittoria Ceretti, è un body in cristallo accompagnato da un lungo velo attaccato ad una cuffia tempestata di fiori di cristallo. Scenografico, per una moderna sirena pronta a tuffarsi nell’incantevole piscina Chanel.
Voto 9 e mezzo. Sorprende e tranquillizza. Innova e si lascia riconoscere. Karl Lagerfeld ha reso Chanel un luogo fatto di ricordi e di lunghe proiezioni verso il futuro.
Il circo punk di Maria Grazia Chiuri per Dior
Acrobati in passerella, Arlecchini e Pierrot sfilano con le creazioni di Maria Grazia Chiuri che in pochissimo tempo è riuscita a fare suo, con delicatezza e grazia, lo spirito di una Maison storica come quella di Dior (in concomitanza si è celebrato il 114° anniversario della nascita del fondatore Christian Dior). Il suo circo couture è malinconico, romantico e al tempo stesso grintoso. Lunghi abiti eterei, colori tenui mixati al rosso e al nero, sovrapposizioni, spacchi e intrecci. Tutto questo in un tributo al mondo degli acrobati, ma anche alle pellicole di Fellini e alle favole antiche.
Abito bronzato Dior (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
I colori diventano iridescenti, e le modelle sfilano come dee dell’Olimpo in lunghi abiti dalle tonalità cangianti. I capelli raccolti, il volto coperto da reti sottili, lo sguardo puntato verso l’infinito, dove passato e futuro si incrociano.
Gonna con intrecci Dior (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Intrecci scivolano sulle gambe, mixano colori tenui e tessuti morbidi. I nastri di una ginnasta che si muove fra le scenografie di un circo.
Tailleur pantalone rosso Dior (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
La malinconia e la magia del circo vivono in questi abiti dalle forme incredibili, nei completi pantalone che ricordano i domatori di leone e i protagonisti dei film di Fellini o dei quadri di Picasso.
Voto: 8. Maria Grazia incanta e ci trasporta nel tendone di un circo sospeso nel tempo, fra la pellicola di un film e la tela di un quadro. Onirico e malinconico.
Un tappeto di cristalli per Giambattista Valli
Se dico tulle a cosa pensate? Si, è lui, Giambattista Valli. “Una bambolina in abiti di faille” come l’ha definita Joelle Diderich su WWD, ricoperta da un tripudio di balze, di living coral, di piume e fiocchi.
Il tulle, km e km di tulle colorato per trasportarci su di una nuvola. Oppure taffetà, vaporoso, ampio, rumoroso. In rosso, in fucsia, in bianco. Le gambe si scoprono, i volumi si amplificano. Il corpo della donna pare custodito da questi tessuti, protetto e scoperto al tempo stesso.
Voto 7 e mezzo. Gli abiti di Giambattista Valli sono un sogno da red carpet. I capi da indossare sulla copertina di riviste patinate. La loro sontuosità può spaventare, ma fa decisamente sognare. Non svegliateci.
Elie Saab, Jean Paul Gaultier, Giorgio Armani Privè e gli altri
Non possiamo non citare anche questi artisti dell’alta moda prima di passare a dare un’occhiata al make up avvistato in passerella. Anche per loro il tema dominante è il sogno, in un tripudio di colori, volumi morbidi, preziosi cristalli, principesche donne che non rinunciano alla loro sensualità.
Elie Saab ci trasforma in principesse arabe, spuntate fuori dalle fiabe de Le Mille e una Notte. Brillare è la parola d’ordine.
Abito scintillate Elie Saab (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Jean-Paul Gaultier pare divertirsi con gli spigoli e i colori, non teme le protuberanze e si ispira alle profondità marine, fra onde blu e terribili squali neri. Gaultier gioca con la storia della (sua) moda, la scompone e la ricompone rendendola iconica.
Giorgio Armani Privè guarda all’Oriente, che ritroviamo in tanti dettagli dei suoi abiti. Una citazione agli anni ’20, un incontro di paillettes, perline e vernici lucide. Il minimalismo caro a re Giorgio che non teme però di osare con i rossi e i blu elettrici. E di giocare con il maschile e il femminile in un tripudio di tessuti pregiati.
Abito che si ispira ai colori dell’Oriente (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Abiti privi di stampa ma che utilizzano tessuti tagliati con precisione chirurgica per Givenchy. All’assenza di “orpelli” rispondono i colori decisi e lucidi. Le modelle hanno sfilato in un paesaggio bianco e totalmente asettico, quasi a voler disegnare con la loro falcata le pennellate visionarie di Clare Waight Keller.
Gli abiti più eccentrici e che stanno letteralmente impazzando sui social? Quelli firmati da Viktor & Rolf, che veste da signorine in tulle le donne e poi lancia messaggi decisamente NON subliminali con applicazioni over poste sui vestiti. Trasgressione verbale.
Il make up dell’alta moda, fra sogno e realtà
Una piccola parentesi va dedicata al make up visto in passerella a Parigi. I beauty look dell’alta moda completano lo show integrandosi perfettamente con gli abiti indossati dalle modelle. Sono capaci di catturare l’attenzione senza però spostarla troppo. Attrarre ma non distrarre perché il racconto parte dall’abito e trova il suo completamento nel make up.
Lucia Pica si lascia ispirare dall’uomo delle stelle, David Bowie. Gli occhi sono decisi, scuri, penetranti. Rock. Le labbra romanticamente rosse, morbide e voluttuose. I capelli che svettano verso l’altro (gli hair look sono firmati Sam McKnight) proiettano le donne Chanel su un altro pianeta, la Luna.
Per Dior l’incarnato è uniforme, e l’iconica lacrima di Pierrot, a metà fra il malinconico e il post punk. Le labbra rimangono nude, appena illuminate da riflessi glossy.
Fiori e piume immaginate da Pierpaolo Piccioli e rese nel make up dalla mitica Pat McGrath. Il volto delle modelle appare come una porcellana dipinta a mano.
Pat McGrath per il trucco e Guido Palau per le acconciature giocano con milioni di glitter che diventano parte integrante del viso, quasi una seconda (e sorprendente) pelle. Maschere erotiche ed eleganti, perle e gioielli per i capelli completano i look di Givenchy.
I vip avvistati a Parigi
E concludiamo con una carrellata di vip avvistati nel front row delle sfilate Parigine, impeccabili nei loro abiti e raggianti come non mai. Vale invidiarli?